L’influenza suina colpisce in particolar modo bambini e giovani

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I funzionari della sanità degli Stati Uniti hanno confermato in questi giorni un’ulteriore voce diffusa riguardo all’influenza suina: essa colpisce in particolar modo la popolazione giovanile.
Durante il periodo intercorso tra aprile e luglio, quando i primi casi di influenza suina sono stati registrati negli USA, i tassi di infezione più alti hanno interessato i bambini ed i giovani tra i 5 ed i 14 anni, risultati più vulnerabili al virus in percentuali 14 volte maggiori che gli adulti sopra i 60 anni.

Virus dell’influenza suina scoperto nei tacchini in Cile

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Scoperto in Cile il virus dell’influenza suina in un allevamento di tacchini. La notizia è di quelle che fanno preoccupare le autorità sanitarie, e che possono alimentare una preoccupazione diffusa che per ora fortunatamente non si è ancora espressa in tutte le sue potenziali conseguenze.
Gli scienziati infatti temono che il virus potrebbe teoricamente mescolarsi con ceppi più pericolosi, così come ha già fatto diffondendosi dai suini all’uomo.
Le autorità cilene hanno segnalato il fatto già all’inizio della scorsa settimana: due allevamenti di pollame nei pressi del porto di Valparaiso sono risultati colpiti dalla H1N1.

Preoccupazione per l’uso indiscriminato di farmaci antivirali per combattere l’influenza

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Un uso indiscriminato di farmaci antivirali potrebbe ben presto contribuire alla formazione di virus influenzali resistenti alle cure. E’ questa una delle preoccupazioni su cui si è acceso il dibattito tra i responsabili della salute nel mondo. E’ un dato che per ora non appare preoccupante perchè ancora relativamente contenuto, sebbene alcuni casi di persone che presentavano virus resistenti al Tamiflu si siano già verificati, tre in Giappone, ed uno a testa per Danimarca, Canada ed Hong Kong.
Il Tamiflu attualmente è il più efficace tra gli antivirali, e secondo le autorità dovrebbe essere usato solo quando è strettamente necessario, non come medicinale preventivo.

A che punto siamo con la pandemia di influenza suina?

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L’autorevole organo statunitense di controllo della salute, il Centers for Disease Control and Prevention ha rilasciato oggi nuove valutazioni sullo scenario mondiale presente e futuro per quanto riguarda lo sviluppo dell’influenza suina.
Il virus H1N1 sembra rimanere stabile, e non presentare mutazioni, una delle maggiori preoccupazioni delle autorità sanitarie mondiali da quando il virus aveva fatto la sua comparsa in Messico lo scorso aprile.

L’influenza suina approda in India

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Nella zona occidentale della città di Pune, in India, tra le più colpite dall’epidemia di influenza suina, si sono registrati sei casi piuttosto gravi, ed il virus sembra ormai propagarsi a velocità notevoli in tutto il continente indiano, secondo i funzionari si è già a quota 800 casi.
Sei in totale sono i morti accertati fino ad oggi, un medico indigeno ed un bambino di 4 anni nella città di Pune Chennai, un insegnante di 42 anni nella stessa città, un uomo d’affari di 43 anni ad Ahmedabad nel Gujarat, ed una donna di 53 anni a Mumbai. Il primo caso di morte in India per via dell’influenza suina era stato registrato il lunedì della scorsa settimana, una ragazza quattordicenne.

Influenza suina presente in 160 paesi

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Il virus dell’influenza suina ha raggiunto 160 paesi e potrebbe infettare due miliardi di persone entro i prossimi due anni. Questi i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e riportati nelle dichiarazioni di un alto funzionario dell’agenzia internazionale, il Dott. Keiji Fukuda.
Secondo il medico il virus finora ha dimostrato solo le sue potenzialità di sviluppo ed è in una fase iniziale, e che nei prossimi mesi ed anni esso continuerà la sua incessante diffusione.

Influenza suina, i morti salgono a quota 700

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L’influenza suina arriva a quota 700 morti in 4 mesi dal suo esordio nel mondo. Questi sono i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se si considera che i dati forniti nello scorso 6 luglio davano come cifra 492 significa che il nuovo ceppo influenzale è aumentato di circa due terzi in poco più di 15 giorni.
Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, ribadisce ciò che era già stato ventilato in passato: questa pandemia sarà la più grande tra quelle mai viste sul pianeta.
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