Quali strategie per ridurre il sale nel cibo?

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Per chi adora il gusto dolce, ma nello stesso tempo vuole evitare le calorie che questo porta con se ci sono tante alternative, dal sucralosio all’aspartame alla saccarina. Lo stesso però non si può dire invece del gusto salato, per il quale ad oggi non sono state trovate ancora alternative che riducano l’apporto di sodio pur mantenendo intatto il piacevole gusto del sale.
E’ una questione dibattuta ad alti livelli, quella della riduzione del sale negli alimenti, e negli Stati Uniti per esempio sono già diversi i provvedimenti presi a livello pubblico per ridurre l’uso del sale tra la popolazione.

Acido folico e problemi di cuore, nuova ricerca

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Se precedenti studi avevano associato la presenza di acido folico nel sangue ad un minor rischio di ictus ed infarti, una recente ricerca ha evidenziato come tale effetto benefico sia in realtà quasi irrilevante.
Sono i ricercatori dello UCLA Stroke Center di Los Angeles ad aver voluto revisionare i precedenti studi in merito, in particolare concentrando l’attenzione su quanto siano efficaci gli integratori a base di acido folico nel ridurre i rischi di problemi di cuore ed ictus.

Quando la Borsa è instabile aumentano gli infarti?

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Uno studio originale, quello compiuto da ricercatori della Duke University Medical Center, per valutare se nei periodi di maggior fluttuazione della Borsa e dell’economia si possa mettere in relazione ad un aumento delle malattie cardiache e degli attacchi di cuore.
Uno studio mai affrontato prima, nel quale l’equipe di ricercatori ha valutato in questa direzione l’incidenza degli attacchi cardiaci in un preciso momento storico, dal gennaio 2008 al luglio 2009, periodo particolarmente difficile per le borse mondiali, per verificare se effettivamente si potesse affermare che i due eventi occorrono parallelamente.

Inquinamento ambientale aumenta la pressione sanguigna

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Una esposizione a lungo termine alle polveri sottili ed all’inquinamento atmosferico, uno dei mali del nostro tempo, soprattutto nell’occidente industrializzato, è stato recentemente collegato all’aumento della pressione sanguigna.
Sono i risultati di uno nuovo studio realizzato negli Stati Uniti da ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, che hanno utilizzato per valutare l’impatto dell’inquinamento sulla circolazione sanguigna in 939 volontari arruolati all’interno di una vasta ricerca generale, denominata Normative Aging Study, seguiti dal 1995 al 2006 e sottoposti a valutazioni e monitoraggio una volta ogni 4 anni in questo periodo.

Nei bambini obesi trovato marcatore di futuri problemi cardiaci

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Uno studio recentemente realizzato su 16.000 bambini ed adolescenti ha dimostrato che in una percentuale sensibilmente elevata di bambini obesi o sovrappeso può individuare la presenza di un marker infiammatorio, predittore di problemi cardiaci futuri.
Lo studio, effettuato da un team della University of North Carolina e pubblicato su Pediatrics, ha esaminato bambini di età compresa tra 1 e 17 anni.
Complessivamente, quasi il 70% degli esaminati era di peso normale, il 15% era in sovrappeso, l’11% era obeso ed il 3,5% era da considerarsi come molto obeso.

Il divieto di fumare ha ridotto gli infarti più del previsto

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Secondo due diversi studi, pubblicati in questi giorni su autorevoli riviste come Circulation e Journal of American College of Cardiology, le leggi che vietano di fumare nei locali pubblici hanno ridotto i casi di attacchi cardiaci in percentuali maggiori delle previsioni, addirittura fin ad un terzo.
I tassi di attacco cardiaco in Inghilterra sono scesi, secondo le ricerche, di più del 10% da quando, nel luglio 2007 è stata introdotta la legge che vietava il fumo nei locali pubblici.

Il tabacco, anche se non fumato, provoca infarti ed ictus

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In questi ultimi anni, grazie alle tante campagne sulla salute diffuse in tutto il mondo, e principalmente nei paesi industrializzati, la consapevolezza che fumare provoca grossi danni alla salute è diventata patrimonio comune di molti.
Questo però ha anche stimolato l’idea che l’assunzione di tabacco in altro modo, per esempio attraverso l’inalazione o masticandolo, sia meno nocivo per la salute. Ciò ha contribuito in questi anni alla diffusione di prodotti alternativi alle sigarette ma sempre a base di tabacco: in particolare il tabacco da fiuto, soprattutto in un pubblico giovane e principalmente in Europa e negli Stati uniti.