Italiani disinformati sui rischi del sesso

Secondo una ricerca pubblicata a maggio dalla SIGO (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) gli italiani in età adolescenziale, insieme ai propri coetanei turchi, sarebbero i giovani europei peggio informati sui rischi correlati all’attività sessuale, specialmente in merito a gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.

Direttamente dalla poca conoscenza sul tema, purtroppo, deriverebbe uno dei dati più preoccupanti rilasciati dalla SIGO: 1 italiano su 4, sotto i 19 anni, non avrebbe mai usato alcun tipo di contraccettivo.

Le conseguenze, come si può facilmente intuire, sono delle più catastrofiche, investendo in pieno le questioni delle malattie e delle gravidanze indesiderate di cui parlavamo poc’anzi.

Come non dimenticarsi la pillola anticoncezionale?

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Ormai la pillola anticoncezionale è diventato il contraccettivo più utilizzato dalle donne alla pari nelle preferenze tra questa ed il preservativo, ma risulta essere molto più sicura, sia perchè previene gravidanze indesiderate e sia perchè riduce il rischio di disturbi.
Il problema però è che tra le donne è molto diffuso dimenticarsi di assumerla aumentando cisì il rischio di gravidanze non desiderate.

8 marzo, lotta ai decessi in gravidanza e durante il parto

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L’8 marzo è da un secolo il giorno della Festa della Donna, un occasione per ribadire, come hanno fatto recentemente alcune organizzazioni internazionali come White Ribbon Alliance, Amnesty International e Oxfam, che nel mondo il livello di mortalità delle donne durante il parto è un fenomeno ancora elevato, e che sarebbero necessari ulteriori provvedimenti per riuscire a diminuirlo. Uno degli otto obiettivi prefissati dalle Nazioni Unite all’interno del Millennium Development Goals, un ambizioso progetto per migliorare a livello mondiale lo stato di salute della popolazione, che comprende una serie di altre mission come la lotta all’AIDS e la lotta ad infezioni ed epidemie ancora mortali in molti paesi come malaria e dissenteria.

Parlare più apertamente di sessualità e contraccettivi per ridurre gravidanze indesiderate e malattie

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Invogliare i giovani a parlare più liberamente di sesso e contraccettivi, per evitare l’aumento di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili.

Questo l’impegno del governo britannico sulla scorta delle recenti indagini statistiche che hanno rilevato dati preoccupanti sulla gioventù di quel paese riguardo a questa problematica, dati che potrebbero sicuramente essere equiparati a quelli di altri paesi europei.
Nel Regno Unito il 26% dei giovani tra i 16 ed i 24 anni non ha mai parlato di contraccettivi con il partner, e, nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 17 anni i casi di gravidanza sono saliti, nel 2007, al 41,7 per 1000, rispetto al 40,9 dell’anno precedente.