A piedi ed in bicicletta e auto a bassa emissione di CO2: lo scenario ideale per migliorare la salute nelle metropoli

traffico

Incoraggiando gli abitanti della città ad andare a piedi o in bicicletta si otterrebbero maggiori benefici per la salute pubblica rispetto alla semplice introduzione nella mobilità cittadina di veicoli a bassa emissione di CO2.
Lo conferma una ricerca condotta nel Regno Unito, che ha realizzato un lavoro prospettico degli effetti sulla salute in due grandi metropoli contemporanee, Londra e Delhi qualora fossero stati presi in considerazione differenti scenari. Questi comprendono: nessuna politica di riduzione delle emissioni; introduzione di veicoli ad emissioni contenute; incentivazione dell’uso della bicicletta e della mobilità pedonale accompagnata dalla riduzione del traffico di veicoli a motore e, come ultimo scenario, l’aumento della mobilità pedonale e l’introduzione di veicoli a bassa emissione.

Sottopeso ed eccessivamente obesi muoiono prima

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Le persone sottopeso e coloro che sono estremamente obesi statisticamente muoiono prima delle persone di peso normale, anche se le persone leggermente sovrappeso sembra abbiano maggiori chanches di vivere più a lungo di chi ha un peso nella norma. E’ quanto rilevato da uno studio realizzato da un’equipe medica proveniente da diverse importanti strutture di ricerca americane, tra le quali l’Università di Statistica canadese, il Kaiser Permanente Center for Health Research, l’Università Statale di Portland, la Oregon Health & Science University e la McGill University.

Smart phone per migliorare lo stato di salute nel diabete cronico

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I telefoni cellulari un tempo avevano esclusivamente la funzione di tenere in contatto le persone affinchè potessero comunicare tra loro. Nel corso del tempo la tecnologia si è evoluta al punto che oggi questi possono essere utilizzati per una serie di altre funzioni. Lo sviluppo delle potenzialità di cellulari e smart phone, l’ultima versione ancora più sofisticata del telefonino, insieme alla riduzione dei costi di produzione che ne permette l’ampia diffusione a livello mondiale, hanno fatto si che anche in campo medico si investigasse sulle potenzialità di questo dispositivo, ormai di uso comune, per migliorare la salute della popolazione.

Mangiare verdura in gravidanza riduce il rischio di diabete di tipo 1 nei bambini

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I bambini nati da madri che hanno avuto una dieta ricca di verdura durante la gravidanza risultano avere meno rischi di contrarre il diabete di tipo 1.
Lo stabilisce un recente studio, il primo nel genere, che ha voluto approfondire il legame tra una dieta ricca di verdura ed il rischio di diabete di tipo 1 nei bambini, realizzato da un equipe di ricercatori svedesi dell’Università di Goteborg.
Gli scienziati hanno studiato un campione di 6000 bambini dell’età di 5 anni.

Dieta ed esercizio fisico tengono lontani il diabete

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Dieta e regolare esercizio fisico sono efficaci nel mantenere distante il diabete, almeno per dieci anni. E’ quanto ha rilevato un gruppo di ricercatori del US-Based Diabetes Prevention Program Research Group, che hanno seguito un campione di circa 3000 persone in sovrappeso fortemente a rischio di contrarre il diabete.
I partecipanti sono stati divisi in tre differenti gruppi: ad uno di essi sono stati prescritti una dieta specifica ed esercizio fisico, al secondo è stata somministrata la metformina, un farmaco contro il diabete, ed al terzo gruppo è stato invece somministrato un placebo.

L’inquinamento colpisce duramente gli obesi

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L’inquinamento atmosferico sembra colpire più duramente le persone obese, determinando un aumento significativo della pressione sanguigna.
Lo affermano i ricercatori della School of Public Health and Health Sciences dell’Università del Massachusetts, recentemente autori di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology and Community Health. Se in passato l’inquinamento atmosferico era stato associato a disturbi come asma, diabete e malattie cardiache, la novità della ricerca è il tentativo di verificare quale impatto essa possa avere sulla forma fisica dell’individuo.

Il caffè non protegge dalla demenza senile

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Il caffè è una di quelle sostanze che alternativamente sono considerate toccasana oppure nocive, e sulla quale le ricerche continuano a dare pareri discordanti.
Per esempio un recente studio condotto da un’equipe medica finlandese dell’Università di Helsinki, e pubblicato recentemente su American Journal of Clinical Nutrition, ha rivelato che, secondo una ricerca approfondita, il caffè non fornisce alcuna protezione allo sviluppo della demenza senile ed al declino delle facoltà mentali.
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