Sclerosi laterale amiotrofica

motoneuroni

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, SLA o anche chiamata Morbo di Lou Gehrig (che prende il nome dal primo paziente a cui è stata diagnosticata la malattia, ex giocatore di baseball) è una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia dell’apparato centrale, sia di quello periferico e venne descritta per la prima volta dal neurologo francese Jean –Martin Charcot nel 1860 ed ad oggi le cause risultano essere ancora del tutto ignote.
La parola amiotrofico comprende tre termini di origine greca (a –alfa privativo, mio –muscolo e trofico –nutrimento) che fanno ben comprendere che i muscoli della persona colpita si atrofizzano a causa del mancato nutrimento.
Laterale invece sta ad indicare il midollo osseo dove si trovano le cellule morenti che tende via via col tempo ad indurirsi ed ecco spiegato anche perché si parla i sclerosi.
Le conseguenze di questa terribile malattia sono la perdita irreversibile della capacità di deglutizione e della articolazione elle parole, fino ad arrivare alla paralisi dei muscoli scheletrici fino alla totale compressione dei muscoli del torace e quindi alla morte per asfissia.

Sclerosi Multipla: il caso mediatico del dott. Zamboni

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Si continua a parlare della Sclerosi Multipla e del caso del dottor Zamboni in quanto ormai è diventato un caso nazionale, tanto che è sorto un gruppo su Facebook di 30 mila iscritti che fa da collante tra malati e parenti,fino a generare un caso mediatico.
Il fatto è, che complici le campagne mediatiche, molte persone si stanno rivolgendo al dottor Zamboni con la speranza di poter avere una cura definitiva alla malattia, che , secondo il dottore, ha una stretta correlazione con la CCSVI, una patologia che provoca il restringimento delle vene che portano il sangue al cervello, formando dei ristagni all’interno di quest’ultimo.
Come la cura Di Bella insegna però, è importante non farsi entusiasmare dalla popolarità, ma restare con i piedi ben piantati per terra.

Come contattare il Dottor Zamboni

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Il Dottor Zamboni ha scoperto che vi è un’ attinenza tra sclerosi multipla e CCSVI, e ha capito che liberando le vene giugulari occluse, che provocano un ristagno di sangue nel cervello, i pazienti guariscono dalla sclerosi multipla.

Il che fa capire che le due malattie sono correlate e che quindi curando la CCVSI si può curare la sclerosi multipla.

Ieri sera a Le Iene è andato in onda un servizio in cui, oltre all’intervista al Ministro Fazio, sono state portate molte testimonianze di pazienti curati dal Dott. Zamboni, tra cui quella di Augusto che dopo aver convissuto con la malattia per dieci anni, dopo l’intervento è tornato ad una vita normale e quella di Federica, ex allenatrice di pallavolo, a 24 anni ha scoperto di avere la sclerosi multipla ed è guarita grazie all’ operazione del dott. Zamboni.

Sclerosi Multipla e CCSVI, il Ministro Fazio temporeggia

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Ieri sera nella puntata delle Iene è andato in onda un servizio di Giulio Golia sulla cura della CCSVI e conseguentemente della sclerosi multipla.
La scorsa settimana è andato in onda alle Iene l’ appello accorato di Nicoletta Mantovani al Ministro Ferruccio Fazio affinchè riconosca la CCSVI come malattia e quindi approvi la cura del Dott. Zamboni.
E ieri il ministro ha risposto a Giulio Golia dichiarando che la richiesta per procedere alla nuova terapia è al momento in sede di valutazione presso il Consiglio Superiore della Sanità, dove, secondo Fazio è giunta sei mesi fa.

Sclerosi Multipla e CCSVI, l’appello di Nicoletta Mantovani

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Ieri sera a Le Iene è andato in onda un accorato appello di Nicoletta Mantovani, la vedova di Luciano Pavarotti, al governo italiano, in particolar modo rivolto al ministro della salute Fazio, affinchè i malati di sclerosi multipla ( di cui ne soffre anche lei da anni ) che soffrono anche di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale abbiano la possibilità di essere operati in quanto per ora la malattia non è considerata tale.
La Mantovani si riferisce al nuovo approcio terapeutico proposto dal dott. Zamboni e dal dott. Salvi ed alla relazione che intercorre tra la sclerosi multipla e la CCSVI.

Sclerosi multipla: la teoria del dott. Zamboni

sclerosi

Ieri sera a Le Iene è andato in onda un servizio sui malati di sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che rallenta drasticamente la velocità degli impulsi nervosi all’interno delle fibre e di come il professor Paolo Zamboni abbia trovato la possibilità di curarla non come una patologia neurologica bensì come un problema cardiovascolare.
Il dottor Paolo Zamboni, nel corso della sua carriera da ricercatore sostenne di aver scoperto che vi fosse una stretta correlazione tra la presenza di vari problemi venosi e sclerosi multipla.
Avendo riscontrato depositi di ferro a livello cerebrospinale, si è spinto a trovare una correlazione tra questi restringimenti venosi patologici, a cui ha dato il nome di Insufficienza venosa cronica cerebrospinale o più semplicemente CCSVI, e la sclerosi multipla, partendo dal presupposto che le vie venose extracraniche sono state poco studiate nei pazienti affetti da sclerosi.

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