Anoressia a 5 anni

I disordini alimentari, secondo una più che allarmante ricerca condotta da alcuni medici del National Health Service (il Servizio Sanitario Nazionale inglese), colpirebbero anche moltissime bambine, nonché qualche maschietto, di età compresa tra i 5 e i 13 anni, dunque in età scolare e preadolescenziale.

I dati in questione, ottenuti grazie al Freedom of Information Act (legge sulla trasparenza che consente ad un qualsiasi organismo di vigilanza di avere il libero e totale accesso ai documenti classificati dalle istituzioni pubbliche affinché l’operato del governo possa sempre essere sottoposto a severa revisione) parlano di migliaia di casi e fanno emergere numeri impressionanti.

I bambini che mangiano male sono meno intelligenti

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Spesso abbiamo parlato di come il cibo spazzatura, il cosiddetto junk food,sia da evitare perchè è dannoso per la salute e che soprattutto se una donna è in gravidanza, questa tipologia di alimenti potrebbe addirittura creare nel nascituro problemi metabolici e non solo.
Ora uno studio ha dimostrato la veridicità del detto “siamo ciò che mangiamo” e che i ragazzi hanno spesso la tendenza di rimpinzarsi di cibi non salutari come fritti, dolci confezionati (che ricordiamo, contengono grassi saturi e sostanze nocive come l’olio di palma) carni che vengono sottoposte a processi di trasformazione molto complesse e quindi nocive per la salute se consumate in larga quantità.

Caffeina e bambini

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Troppi bambini consumano caffeina sotto gli occhi indifferenti dei genitori e questo potrebbe avere delle serie complicanze per la crescita.
I dati scientifici sul consumo di bevande a base di caffeina tra i bambini e gli effetti sulla loro salute sembra però che siano abbastanza limitati, anche se l’assunzione di tale sostanza da parte dei più piccoli provocherebbe insonnia e aumenterebbe la possibilità di enuresi notturna.
Pare che una percentuale molto alta di bambini assuma caffeina e questo fa sì che spesso abbiano dei seri disturbi del sonno.
In più, a lungo andare l’insonnia provoca nei ragazzi pensieri suicidi fino a sfociare in problemi seri nell’età adulta, anche con tentativi veri e propri di suicidio.

Schiaffi e sculacciate: i genitori le usano ancora

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Sculacciate ed altre forme di punizioni corporali sui bambini sono ancora comuni in tutto il mondo, secondo un recente studio.
Sebbene in 24 paesi del mondo oggi sia proibito infliggere punizioni corporali sui bambini, e che in diversi paesi si sia registrato un calo nell’uso di sculacciare i bambini, il fenomeno non è scomparso.
I ricercatori hanno notato per esempio che negli Stati Uniti la pratica di sculacciare i bambini è in forte calo dalla metà degli anni ’70, ma che resta tuttavia un 80% di bambini in età prescolare che subisce punizioni corporali.

Pericolo per i bambini dai detergenti per la casa

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Sebbene quelli pubblicati su Pediatrics nell’ultimo studio realizzato sull’argomento si riferiscano alla nazione statunitense, il dato sul numero di infortuni occorsi ai bambini dall’esposizione a prodotti detergenti per la casa sembra dare risultati in flessione o in decrescita, almeno rispetto agli anni ’90.
Tuttavia ancora ogni anno sono migliaia i bambini che vengono ricoverati in ospedale o nei centri antiveleno a causa di avvelenamento accidentale causati dai detergenti domestici.

Troppa TV tra i bambini piccoli

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Uno studio condotto in Oregon su bambini di due anni di età rivela come il 20% dei bambini guarda la TV più delle due ore raccomandate dalle autorità sanitarie.
E ciò, oltre ad avere un profondo impatto sullo sviluppo intellettivo e cognitivo del bambino, secondo gli autori è anche associabile ad un rischio maggiore di obesità e di problemi come il deficit di attenzione ed iperattività (ADHD).
I risultati della ricerca, sebbene condotti in un singolo stato americano, secondo gli autori sono generalizzabili anche al resto della nazione, e probabilmente anche alle altre nazioni occidentali.
Negli Usa le autorità sanitarie nazionali, come l’American Academy of Pediatrics raccomandano che il tempo che il bambino a quell’età può trascorrere davanti alla TV non sia superiore alle due ore giornaliere, e solo su programmi di qualità.

Regolarità e quantità di ore di sonno migliorano lo sviluppo del bambino

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Andare a letto regolarmente alla stessa ora, e dormire un numero di ore sufficiente migliora lo sviluppo del bambino.
E’ quanto hanno riportato i ricercatori della SRL International, un istituto di ricerca californiano, che ha recentemente presentato uno studio in merito durante Sleep 2010, il meeting annuale delle Associated Professional Sleep Societies.
Uno studio basato sulle risposte ad interviste telefoniche fornite dai genitori di circa 8.000 bambini, intervistati quando il piccolo aveva 9 mesi di età e successivamente ai 4 anni di età.
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