Lo sbadiglio a cosa serve?

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Tutti, almeno una volta nella vita ci siamo domandati a cosa serve lo sbadiglio e le risposte sono molteplici.
Nonostante vi siano anni di studi sullo sbadiglio, ancora oggi non è ancora molto chiaro, ma si sa che ve ne sono di diversi tipi, non solo dovuti al sonno.
E’ un riflesso incontrollato di tutti gli esseri vertebrati presenti sul pianeta e lo si fa per 250 mila volte in una vita; non si sbadiglia solo per la stanchezza ma anche per noia e anche per un forte stress che provoca un forte stato d’ansia (infatti ad esempio i paracadutisti sbadigliano prima di gettarsi nel vuoto), non per niente in alcuni casi questa forte ansia provoca in persone soggette fenomeni di narcolessia.

Mal d’ufficio, come combatterlo

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Abbiamo parlato recentemente di patologie o di brutte abitudini legate al posto di lavoro come il desk eating ad esempio, che è un’abitudine alimentare errata perchè non permette un corretto apporto calorico.
Abbiamo parlato anche di problemi ben più gravi che portano la persona ad avere veri e propri attacchi d’ansia come nel caso del mobbing subito; oggi invece vogliamo parlare del fatto che, trascorrendo la maggior parte della giornata seduti di fronte ad una scrivania, è importante fare delle pause, anche soltanto di un minuto, per aiutare il sistema cardiocircolatorio a funzionare correttamente.

Il latte materno fa diventare più intelligenti

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Che allattare faccia bene alle mamme e ai neonati ormai è risaputo e l’ultimo, in ordine di tempo, riguarda uno studio effettuato da dei ricercatori australiani che hanno scoperto che i bambini allattati al seno risltavano più intelligenti degli altri.
L’allattamento che dura anche più di sei mesi, fa sì che i bambini risultino essere più intelligenti e più predisposti verso l’apprendimento.

Un gene caratterizza l’impulsività maschile

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Abbiamo parlato recentemente del fatto che la rabbia può essere il motore che spinge le persone verso il raggiungimento di obiettivi che normalmente sarebbero difficili da raggiungere e di come però questo può provocare problemi caridaci seri, soprattutto nelle donne in carriera che si trovano a dover fronteggiare lo stress e l’ansia.
Invece a determinare i comportamenti violenti ed impulsivi negli uomini, pare che sia un fattore genetico che riguarda un recettore del cervello, che spingerebbe ad atteggiamenti violenti, che spesso vengono aumentati esponenzialmente con il consumo di alcol.

L’Amigdala a cosa serve?

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Chiunque di noi ha almeno una fobia o una paura che gli provoca disagio ed ansia, fino a sfociare in vere e proprie fobie patologiche e particolari che possono dar luogo ad attacchi di panico.
Tutto questo si realizza grazie all’amigdala, una struttura cerebrale a forma di mandorla che risiede nel lobo temporale davanti all’ippocampo.
Le sue funzioni principali sono quelle di immagazzinare le notizie e di comandare una reazione in particolari situazioni, con pensieri ed azioni che richiamano alla memoria esperienze dello stesso tipo e che hanno insegnato al cervello a reagire.
Queste emozioni che scaturiscono da questo nucleo di neuroni sono indipendenti dalla nostra volontà e quindi dal pensiero razionale.

Lo stress sul lavoro: come combatterlo

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Già abbiamo parlato del mobbing sul lavoro e dell’ansia che provoca nella persona che ne è vittima e di come le donne in carriera siano più a rischio di problemi cardiaci rispetto agli uomini.
Oggi uno studio dimostra che più del11% degli italiani soffre di stress lavorativo e presenta disturbi psicologici legati al proprio ambiente di lavoro.
La diretta conseguenza a questo è uno scarso rendimento sul lavoro, sia per una diminuzione delle capacità produttive che per i giorni di lavoro persi.
Lo stress viene percepito da chi ne soffre come una causa di un fattore ambientale ma in realtà è molto soggettivo, in quanto non è l’ambiente circostante ad influenzare le persone, bensì il modo in cui lo si percepisce.

Caffeina e bambini

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Troppi bambini consumano caffeina sotto gli occhi indifferenti dei genitori e questo potrebbe avere delle serie complicanze per la crescita.
I dati scientifici sul consumo di bevande a base di caffeina tra i bambini e gli effetti sulla loro salute sembra però che siano abbastanza limitati, anche se l’assunzione di tale sostanza da parte dei più piccoli provocherebbe insonnia e aumenterebbe la possibilità di enuresi notturna.
Pare che una percentuale molto alta di bambini assuma caffeina e questo fa sì che spesso abbiano dei seri disturbi del sonno.
In più, a lungo andare l’insonnia provoca nei ragazzi pensieri suicidi fino a sfociare in problemi seri nell’età adulta, anche con tentativi veri e propri di suicidio.

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