Legame tra allergia stagionale e depressione

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Le allergie stagionali non significano solo tosse, starnuti e prurito, ma potrebbero anche influenzare l’umore. E’ quanto affermano ricercatori della School of Medicine della University of Maryland che hanno di recente presentato i dati di una loro ricerca al meeting annuale della American Psychiatric Association che si tiene in questi giorni a New Orleans.
Depressione ed allergie stanno diventando disturbi molto comuni, hanno affermato i ricercatori in una nota, e sicuramente queste ultime influiscono in maniera sensibile sull’umore ed in generale sulla qualità della vita.
In recenti studi statistici si è rilevato che le particelle di polline fluttuanti nell’aria hanno dei picchi di diffusione in primavera ed in parte anche in autunno, stagioni nelle quali si registra anche un picco nel numero dei suicidi.

Diete ipocaloriche migliorano il sistema immunitario

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Diete con limitato apporto calorico possono contribuire a rafforzare la funzionalità del sistema immunitario tra gli adulti. E’ quanto suggerisce una recente ricerca apparsa sulla rivista medica Journal of Gerentology: Biological Sciences, e realizzata da ricercatori della Tufts University all’interno di un vasto programma di ricerca denominato Comprehensive Assessment of Long-Term Effects of Reducing Intake of Energy.

Allergia alla carne meno rara di quanto si creda

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Si sanno molte cose sulle allergie al latte, alle arachidi, ai frutti di mare ed ad altri alimenti, ma relativamente poco invece si conosce delle allergie provocate dalla carne. Eppure anche la carne è in grado di provocare fenomeni allergici.
In un articolo comparso ieri il Los Angeles Times evidenzia come uno dei più importanti siti informativi sulla questione delle allergie alimentari, il Food Allergy and Anaphylaxis Network non presenta, nei suoi elenchi, alcun riferimento alle allergie causate dalla carne.
Eppure, sostiene il quotidiano californiano, uno studio recente, condotto da ricercatori provenienti da tre diverse istituzioni di ricerca, l’Università della Virginia, l’Università del Tennessee ed il John James Medical Center in Australia, e presentato durante il meeting annuale della American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, suggerisce che al contrario di quanto si pensi le allergie provocate dalla carne non sono così rare.

Trattamento per combattere l’allergia alle arachidi

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HealthDay riporta oggi che c’è una speranza all’orizzonte per quei bambini che soffrono di allergia alle arachidi: secondo un recente studio pilota, realizzato da ricercatori dell’ospedale universitario di Cambridge, un gruppo di 21 bambini è stato efficacemente sottoposto ad un trattamento per ridurre l’incidenza di reazioni allergiche provocate dalle arachidi.
Le allergie alle arachidi normalmente si manifestano con sintomi assai seri, come insufficienza respiratoria, asma, costrizione delle vie respiratorie, prurito e gonfiori nel corpo.
Il 10 per cento dei bambini che soffrono di allergia alle arachidi poi sono a forte rischio di shock anafilattico, che può anche rivelarsi mortale.
La sensibilità alle arachidi molto raramente si riduce nel corso degli anni, e può quindi rimanere diminuisce nel corso del tempo, il che significa che il bambino non riuscirà mai a superare questo disturbo potenzialmente pericoloso.

Il livello dell’educazione influisce sull’asma

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Una recente ricerca realizzata in Canada avrebbe appurato esserci un legame tra i livelli di educazione e l’asma provocata dalle allergie. Insomma, i più poveri avrebbero un rischio maggiore di sviluppare forme più gravi di asma.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Respiratory Research, è stato realizzato tramite l’osservazione di un campione di 871 adulti, e, valutando i dati raccolti, i ricercatori hanno verificato che coloro che avevano meno di 12 anni in media di istruzione, avevano attacchi di asma più gravi ed erano più spesso obbligati a far ricorso al pronto soccorso: nel corso dell’anno appena trascorso, la percentuale di coloro che si sono rivolti al pronto soccorso sono stati il 55%.

Da madri esposte ai germi figli meno sensibili alle allergie

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I bambini nati da madri maggiormente esposte ai germi durante la gravidanza hanno meno probabilità di sviluppare allergie. E’ quanto risulta da uno studio, pubblicato online su Journal of Experimental Medicine, condotto da ricercatori tedeschi dell’Università di Marburg su topi da laboratorio. Studiando i figli le cui madri erano state esposte all’inalazione di diversi tipi di germi comunemente presenti nei cortili delle fattorie, hanno scoperto che questi risultavano maggiormente protette contro le allergie.

L’esposizione ai germi innescherebbe una lieve reazione infiammatoria nella madre, la quale provocherebbe una maggior espressione di recettori toll-like e la produzione di quelle molecole del sistema immunitario denominate citochine.

Un verme parassita protegge dalle allergie

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Alcuni vermi parassiti intestinali, come l’anchilostoma, potrebbero essere di grande aiuto per scoprire nuove terapie contro l’asma ed altre forme di allergia.
E’ quanto è stato scoperto grazie ad uno studio condotto in un area rurale del Vietnam, dove l’infezione di alcuni vermi parassiti è endemica tra la popolazione e però si registra una percentuale bassissima di fenomeni di allergia.
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