Alto il rischio di parto prematuro tra le mamme adolescenti

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Tra le adolescenti la probabilità di avere un parto prematuro è più alta rispetto alle ragazze di età pari o superiore ai 20 anni. Lo rivela uno studio condotto da ricercatori irlandesi su un campione di più di 50.000 donne inglesi, che ha evidenziato come tra i 14 ed i 17 anni di età le donne hanno una probabilità maggiore di avere un parto prematuro nel caso di un secondo figlio.
Risultati riportati su una rivista medica, BMC Pregnancy and Childbirth, che indica come siano necessari, a quell’età, maggiori controlli e check-in medici sulle giovani mamme.

Poco sonno associato a depressione negli adolescenti

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Gli studenti delle scuole superiori che si assopiscono in classe non incorrono solo nella giusta riprovazione degli insegnanti, ma rischiano anche qualcosa in più, come di recente ha evidenziato uno studio condotto da ricercatori della Robert Wood Johnson Medical School nel New Jersey.
Scarsità di ore di sonno e depressione vanno infatti a braccetto tra adolescenti e giovani, almeno da quanto osservato nello studio che ha coinvolto 262 ragazzi delle scuole superiori, che risultavano tutti avere risultati bassi in una scala che misurava la probabilità di assopirsi davanti alla TV, leggendo un libro o trascorrendo lunghe ore in automobile.

Pubblicità di sigarette le rende appetibili tra le adolescenti

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La battaglia contro il vizio del fumo, soprattutto negli adolescenti, si combatte anche rilevando quali sono i canali attraverso i quali i teenager cominciano ad essere attratti dalle sigarette, ed uno di questi canali, secondo un recente dibattito sviluppatosi negli Stati Uniti, è quello della pubblicità.
Negli ultimi giorni, grazie ad un nuovo studio, è scoppiata un’aspra contesa che vede schierati da una parte l’industria del tabacco e dall’altra un’importante associazione contro il tabacco, l’American Legacy Foundation, e recenti studi medici realizzati da ricercatori del Moores Cancer Center presso l’Università di San Diego in California.
Il nocciolo della questione è una recente campagna pubblicitaria realizzata per Camel, che sembra aver attratto particolarmente l’attenzione delle ragazze, dai 12 ai 16 anni a causa di come essa è stata confezionata.

Videogiochi e violenza, un dibattito acceso

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Videogiochi e violenza, un dibattito che ancora oggi appassiona studiosi e ricercatori, e che continua a dare risultati discordanti, come rivela un recente articolo apparso su USA Today.
Una recente ricerca statistica su circa 130 precedenti studi ha evidenziato un legame tra i videogiochi e lo sviluppo di pensieri ed atteggiamenti aggressivi negli adolescenti, oltre che diminuire l’empatia, e ciò a prescindere da altri fattori come sesso, età, ed ambiente culturale.
Lo studio, pubblicato dal Dott. Craig Anderson del Center for the Study of Violence presso la Iowa State University è il frutto di un’analisi statistica su precedenti ricerche che hanno coinvolto in totale un campione di più di 130.000 giocatori nella fascia di età corrispondente al primo ciclo di studi della scuola elementare, in USA, Europa e Giappone.

Gravidanze tra gli adolescenti in crescita negli U.S.

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I tassi di gravidanza tra le teenager statunitensi, che avevano subito un forte calo durante gli anni ’90 a causa di un accesso sempre più facile ai contraccettivi sembrano aver ripreso un curva ascendente, secondo un nuovo sondaggio realizzato dal Guttmacher Institute, un’organizzazione no-profit americana che svolge attività di monitoraggio ed analisi sulla salute sessuale e riproduttiva negli Stati Uniti.

Le gravidanze tra gli adeolescenti infatti sono salite di circa il 3% nel corso del 2006.

Choking Game o Space Monkey

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Secondo le autorità statunitensi negli ultimi anni si è ampiamente diffuso un pericoloso gioco tra bambini ed adolescenti, conosciuto come “Choking Game” o “Space Monkey“. Si tratta di un gioco che comporta un tentativo deliberato di strangolamento, che si attua da soli, in coppia o in gruppo, e che permette di raggiungere uno stato di euforia che dura qualche istante.
Il “gioco” però risulta essere potenzialmente molto nocivo e persino letale: può causare infatti convulsioni, mal di testa, e gravi danni alla colonna vertebrale ed al cervello.

Non c’è un nesso evidente tra il picco di obesità e l’attività fisica tra gli adolescenti

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Stimolati dalla crescente preoccupazione che una minore attività fisica sia alla base della diffusione dell’obesità tra gli adolescenti, un gruppo di ricercatori statunitensi ha voluto esaminare se tra le due cose vi fosse un nesso evidente.
Sorprendenti in parte i risultati dello studio, perchè, secondo i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health l’attività fisica ha poco a che fare con il recente picco dei tassi di obesità tra gli adolescenti degli Stati Uniti.
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