Choking Game o Space Monkey

di Redazione

Secondo le autorità statunitensi negli ultimi anni si è ampiamente diffuso un gioco tra bambini ed adolescenti, conosciuto come “Choking Game” o "Space Monkey".

adolescente

Secondo le autorità statunitensi negli ultimi anni si è ampiamente diffuso un pericoloso gioco tra bambini ed adolescenti, conosciuto come “Choking Game” o “Space Monkey“. Si tratta di un gioco che comporta un tentativo deliberato di strangolamento, che si attua da soli, in coppia o in gruppo, e che permette di raggiungere uno stato di euforia che dura qualche istante.
Il “gioco” però risulta essere potenzialmente molto nocivo e persino letale: può causare infatti convulsioni, mal di testa, e gravi danni alla colonna vertebrale ed al cervello.

Il ricercatore Sarah Ramowski che lavora presso il Dipartimento della Salute in Oregon, ha evidenziato, in un recente studio, che tale pratica è conosciuta da circa un giovane su tre nello stato statunitense da loro preso in considerazione.

Ed il problema sembra essere lo stesso anche in altri stati statunitensi, come si osserva d quanto riportato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) che denuncia come 82 bambini siano morti tra il 1995 ed il 2007 a causa di questo gioco.

I dati del recente studio sono disponibili in una relazione pubblicata nella rivista Morbidity and Mortality Weekly a cura della stessa CDC.

L’equipe di ricercatori guidata dalla Dott.ssa Ramowski ha raccolto dati provenienti da un questionario somministrati ad 11,000 studenti dell’ottavo anno, provenienti da 114 scuole. Di questi, circa 7,800 conoscevano la pericolosa pratica.

Se un ragazzo su tre era a conoscenza del gioco, quasi il 3% dei partecipanti ha dichiarato di aver aiutato qualcuno nella pratica, ed il 6% ha partecipato al “Choking Game”.

I ricercatori hanno anche rilevato come tale pratica sia più diffusa nelle zone rurali, e, se in passato si riteneva che fosse più diffusa tra i ragazzi meno a contatto con altri atteggiamenti nocivi e pericolosi, come l’abuso di sostanze, la ricerca evidenzia che ciò non è vero, e che i ragazzi che si auto procurano stati di euforia impedendo per un istante l’afflusso di sangue al cervello sono con molta probabilità inclini anche ad altri comportamenti non salutari.

Il gioco, secondo i ricercatori, non gode del dovuto riconoscimento sia da parte dei genitori, che dei medici che degli educatori, e viene spesso sottovalutato.

Non solo, ma le stime sulla mortalità a causa di questo gioco potrebbero risultare falsate rispetto alla realtà. Molti decessi classificati come suicidi, potrebbero essere in realtà stati causati proprio da questa pratica.

I pediatri, concludono i ricercatori, dovrebbero essere maggiormente in grado di parlare ai ragazzi di questa pratica, al pari di altre nocive come l’uso di droga, essere al corrente della sua pericolosità e diffusione.

Sarebbe necessario inoltre saper riconoscere eventuali indizi che segnalano come l’adolescente si sia sottoposto a questo gioco: tra questi inspiegabili segni intorno al collo, occhi arrossati, sciarpe legacci o cinture lasciate annodate ai mobili ed alle maniglie oppure sbarre dei mobili piegate inesplicabilmente, lividi e sanguinamento sotto pelle, in particolare sulle palpebre, curiosità e discorsi del ragazzo riguardo al soffocamento e stati di disorientamento nel ragazzo lasciato da solo.

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