Ludopatia sarà una vera e propria patologia

di Redazione

Ciò che è certo, secondo l'attuale responsabile del Dicastero della Salute, è che: "nelle prossime settimane si rivisiteranno i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e la ludopatia sarà inserita nell’elenco delle patologie".

Ludopatia: impulso, insopprimibile, a giocare ai giochi d’azzardo.

Questa la definizione, secondo gli esperti del settore, di un vizio, quello del gioco d’azzardo, che negli ultimi anni avrebbe perso la propria connotazione di semplice, innocuo, sporadico ed infrequente vizio, praticato da una buona parte della popolazione italiana, per assumere, quella ben più grave, di vera e propria patologia, di ossessione costante vissuta da tutti i cittadini italiani.

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Fortunatamente, stando alle ultime dichiarazioni ufficiali sull’argomento, il Governo Monti se ne sarebbe accorto e, grazie alla stretta collaborazione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, e il Ministero delle Salute, presieduto dal ministro Renato Balduzzi, starebbe in questi giorni elaborando alcune proposte di legge che, se non dovessero effettivamente proibirlo, poiché, usando le parole del ministro: “proibire non è mai la soluzione. Nemmeno quando si tratta di dire basta al gioco d’azzardo”, dovrebbero per lo meno riuscire a regolamentarlo il più possibile.

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Ciò che è certo, secondo l’attuale responsabile del Dicastero della Salute, è che: “nelle prossime settimane si rivisiteranno i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e la ludopatia sarà inserita nell’elenco delle patologie”.

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Un passo quanto mai pratico e, si spera, anche efficiente, non solo per contrastare un’ideale, radicalmente sbagliato quale quello del gioco d’azzardo (che, a differenza di quanto dichiarato nelle pubblicità, non consentirebbe in nessun caso di vivere meglio), bensì anche per aiutare, concretamente, quanti dovessero rimanere vittime della ludopatia.

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