Curare l’epilessia grazie alla chirurgia

di Redazione

L'epilessia potrebbe venir curata grazie alla chirurgia.

Un team di scienziati statunitensi facenti riferimento alla prestigiosa scuola di medicina della famosa e rinomata Washington University in St. Louis (uno dei primi quattro istituti privati di ricerca scientifica secondo U.S. News & World Report), avrebbe in questi giorni pubblicato, sulle colonne dell’importante rivista scientifica Epilepsia, organo di informazione ufficiale della International League Against Epilepsy (ILAE), i risultati di un’interessantissima sperimentazione scientifica volta a dimostrare la possibile correlazione tra chirurgia e cura dell’epilessia.

CRISI EPILETTICHE

La ricerca, in particolare, si sarebbe svolta in tre successive fasi:

– nel corso della prima, avvenuta ben 26 anni fa, un gruppo di 361 pazienti sarebbe stato sottoposto ad una delicata operazione di neurochirurgia volta a correggere quelle compromesse aree cerebrali responsabili della patologia

– nel corso della seconda, conclusasi di recente, i ricercatori avrebbe raccolto dati e statistiche in merito ad intensità e frequenza e degli attacchi epilettici sia del gruppo sottoposto all’intervento di cui sopra sia di un più vasto ed eterogeneo gruppo di controllo

– nel corso della terza, infine, i medici e gli scienziati della Washington University in St. Louis avrebbero effettuato la revisione sistematica dell’immensa mole dei materiali raccolti nel corso della sperimentazione.

STIMOLAZIONE CEREBRALE PROFONDA EFFICACE CONTRO L’EPILESSIA

Ebbene, stando a quanto dichiarato dai responsabili del progetto, l’80% dei pazienti coinvolti avrebbe dimostrato, in seguito all’applicazione della strategia chirurgica, un netto e deciso miglioramento, verificato grazie al calo progressivo e duraturo nel tempo di intensità e frequenza degli attacchi epilettici che, nel 48% dei casi, sarebbero completamente cessati.

Il 100% dei soggetti affetti da epilessia, comunque, avrebbe dichiarato di aver tratto enormi benefici dalla decisione di sottoporsi all’intervento di cui sopra giacché quest’ultimo avrebbe notevolmente incrementato la qualità della loro vita.

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