Recettori chimici anche nelle cellule dell’apparato respiratorio

di Redazione

Lo stesso meccanismo che consente di rilevare un gusto cattivo e potenzialmente velenoso negli alimenti è alla base di un importante ruolo protettivo analogo attuato dai polmoni contro le sostanze dannose che assumiamo attraverso l'aria.

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Lo stesso meccanismo che consente di rilevare un gusto cattivo e potenzialmente velenoso negli alimenti è alla base di un importante ruolo protettivo analogo attuato dai polmoni contro le sostanze dannose che assumiamo attraverso l’aria.
Lo studio, pubblicato su Science Express di luglio, dimostra che i recettori dell’amaro che si trovano nelle papille gustative della lingua sono anche presenti nelle finissime e sottili sporgenze cellulari che si trovano nelle cellule epiteliali respiratorie.

Gli scienziati hanno dimostrato che, a differenza delle cellule gustative della lingua, le cellule presenti nelle vie aeree non hanno bisogno di aiuto da parte del sistema nervoso per intraprendere un’azione di espulsione della sostanza nociva, dopo averla individuata.

Queste cellule presenti negli organi della respirazione, denominate “cilia mobili”, erano già state evidenziate per essere efficaci strumenti di pulizia delle cavità respiratorie.

Attraverso il movimento esse contribuiscono a spazzare via, letteralmente, muco, batteri ed altre particelle estranee che entrano nei polmoni tramite la respirazione.

Lo studio è il primo a dimostrare che le cilia mobili non hanno solo un ruolo nella pulizia delle cavità respiratorie, ma sono anche dotate di recettori sensoriali, e sono quindi in grado di individuare autonomamente le sostanze estranee e di conseguenza attivarsi per espellerle.

L’espulsione avviene attraverso l’aumento della velocità di movimento e di battito delle cilia, attivato, a differenza di quanto avviene per le cellule della lingua, senza l’utilizzo di informazioni da parte del sistema nervoso.

I risultati forniti dallo studio suggeriscono che l’organismo si è evoluto dotandosi di meccanismi efficaci per proteggersi dagli stimoli nocivi presenti in misura sempre maggiore nell’ambiente, ed inoltre conferma una tesi già avanzata in passato, che la perdita di questo importante apparato difensivo nei polmoni e negli organi respiratori, a causa per esempio del fumo o di diverse malattie è uno dei motivi per cui possono penetrare nell’organismo agenti tossici e velenosi che sarebbero invece espulsi preventivamente.

Ciò spiega anche perchè i polmoni danneggiati da malattie possono più facilmente incorrere in ulteriori danni.

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