Ragade all’ano, quali cause e cosa fare

di Redazione

 

Una ragade all’ano è un’ulcera (o comunque una lesione aperta) che si sviluppa nel tessuto del canale anale. Di solito si manifesta con un forte dolore o bruciore nell’atto della defecazione oltre che con la presenza di sangue rosso vivo, nel water o sulla carta igienica. Le ragadi anali possono essere classificate anche in base alla durata dei sintomi. Si parla infatti di ragade anale acuta quando questi nell’arco di 6 settimane scompaiono, o cronica se invece durano più di un mese e mezzo.

Ragadi anali cause cosa fare

Le cause

Per comprendere le cause delle ragadi all’ano è bene comprendere prima la struttura dell’intestino con particolare riferimento all’area della fuoriuscita delle feci: il canale anale. Questo è costituito dall’ultima parte dell‘intestino crasso (colon), e si trova tra il retto (un piccolo sacchetto in cui si accumulano i detriti fecali) e l’ano (l’apertura attraverso la quale feci vengono passati dal corpo). Negli adulti è lungo dai 2,5 ai 4 cm circa ed è rivestito di cellule epiteliali squamose. E’ quando queste ultime vengono danneggiate che può svilupparsi una ragade anale. La causa principale di tali condizioni risiede nella stitichezza, ma non ne mancano altre ben note e pure adeguatamente diffuse, come la diarrea persistente, il parto, e le malattie infiammatorie intestinali (come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn).

Quali cure per le ragadi anali?

Nella maggior parte dei casi le ragadi anali sono di tipo acuto, ovvero tendono a guarire da sole senza la necessità di alcun trattamento medico. Utile è sempre però una dieta ricca di fibre con la giusta quantità di acqua bevuta ogni giorno, in grado di alleviare i sintomi (ammorbidendo le feci), visto che questa condizione è per lo più provocata dalla stipsi. La lesione così potrà guarire anziché essere stimolata di continuo e magari allargata e allo stesso tempo si avrà una diminuzione del dolore. Quando invece ci si trova di fronte a ragadi anali croniche il discorso di fa più complesso perché la terapia dipende dal caso individuale: oltre la dieta possono essere necessari anche alcuni farmaci se non addirittura un intervento chirurgico. Vediamo nel dettaglio.

  • Contro la stitichezza

Per ridurre la stitichezza ed ammorbidire oltre ad una dieta ricca di fibre e liquidi si possono usare dei lassativi, meglio se sotto prescrizione del medico e senza abusarne. Si tratta di farmaci e come tali possono avere effetti collaterali (ma lo stesso discorso vale anche per i lassativi naturali come le foglie di senna).

  •  Igiene intima

E’ particolarmente importante l’igiene intima in caso di ragadi onde prevenire infezioni ed irritazioni. Dopo essersi lavati bisogna asciugarsi bene. Non strofinare troppo la ragade. Se si usano salviettine igieniche preferire quelle per neonati neutre, prive di alcool o profumazioni particolari.

  • Farmaci

Possono essere utili farmaci topici, ovvero anestetici da applicare localmente: desensibilizzano la pelle della ragade anale eliminando il dolore. In genere si tratta di creme, gel o unguenti. Ci sono poi gli analgesici che si prendono per bocca, nel caso di un dolore prolungato, come il paracetamolo o l’ibuprofene. Se dopo questi accorgimenti nulla cambia nell’arco di una settimana si dovrà passare sempre su indicazione medica alla nitroglicerina, medicinale che espande i vasi sanguigni dell’area interessata e quindi consente una più rapida guarigione (unguento da applicare localmente).

  • Calcio-antagonisti

In alcune persone, i Calcio-antagonisti ovvero i farmaci usati contro l’ipertensione si sono dimostrati utili nel trattamento delle ragadi anali, ma hanno effetti collaterali tali per cui è sempre importante valutare il rischio/beneficio.

  • La tossina botulinica

La tossina botulinica è un trattamento relativamente nuovo per le ragadi anali. Di solito è usata solo laddove altre terapie fallito. Si pratica tramite iniezione e contribuisce alla riduzione del dolore oltre che alla guarigione della ferita.

Chirurgia per le ragadi anali

Ci sono un certo numero di differenti tecniche chirurgiche che possono essere utilizzate per trattare una ragade anale. E sono le seguenti:

  • Sfinterotomia interna
  • Fissurectomia
  • Anoplastica

 

In qualunque caso la prima cosa da fare in presenza di dolore e sangue nelle feci è sempre opportuno parlarne con il medico curante per escludere patologie più gravi e che potrà inviare ad una visita colon proctologica.

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Foto: Thinkstock

 

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