Forte associazione tra obesità e tumori

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L’Istituto Americano per la Ricerca sul Cancro ha recentemente pubblicato un rapporto che identifica l’obesità come uno dei più importanti fattori scatenanti di diverse forme di tumore.
Circa 100.500 nuovi casi di cancro all’anno, secondo questo rapporto, hanno l’obesità come fattore scatenante.
L’analisi si basa su dati aggiornati e su un rapporto sulla diffusione dei tumori realizzato da un gruppo di esperti all’inizio di quest’anno.

Il caffè riduce il rischio di tumore all’endometrio

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Sebbene non si sappia con preciso il motivo, ricercatori svedesi hanno verificato con un ampio studio su migliaia di donne che il caffè svolge una funzione preventiva nei confronti dello sviluppo dei tumori all’endometrio.
E’ quanto compare sulla rivista International Journal of Cancer di novembre, che riporta una ricerca effettuata da scienziati del Karolinska Intstituet di Stoccolma.
La ricerca si è basata sull’osservazione di un campione di 60.534 donne monitorate in due diverse fasi, una prima volta tra il 1987 ed il 1990 ed una seconda volta a distanza di circa sette anni, nel 1997.

La meditazione trascendentale aiuta le pazienti affette da tumore al seno

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Per chi è malato di tumore da lungo tempo, uno dei benefici maggiori oltre alla cure mediche sembra provenire dalla disposizione d’animo e dalla serenità con cui si affronta questo difficile momento della vita.
E tra le pratiche che sembrano apportare un aiuto considerevole c’è anche la meditazione trascendentale, che sembra essere in grado di potenziare il benessere emotivo e di ridurre in maniera considerevole lo stress.

Nel curry la cura per i tumori?

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Un estratto trovato nella curcuma, una delle spezie componente fondamentale del curry, sembra essere di particolare efficacia nel distruggere le cellule tumorali.
La sostanza chimica presente nella spezia, la curcumina, è stata da lungo tempo individuata per i suoi poteri terapeutici, tanto da essere attualmente studiata e sperimentata per il trattamento di artriti e demenza senile.

Chirurgia non invasiva per il tumore alla prostata aumenta il rischio di complicanze su lungo periodo

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Uno studio di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston pubblicato su Journal of the American Medical Association manifesta forti dubbi riguardo alle conseguenze dell’operazione non invasiva per il tumore alla prostata denominata “key hole surgery”, attuata attraverso l’uso di robot.
La prostatectomia laparascopica, ovvero l’intervento non invasivo per rimuovere la prostata, offre alcuni vantaggi, riducendo i tempi dell’operazione, riducendo il dolore post operatorio, lasciando cicatrici meno evidenti ed essendo in generale meno a rischio di complicazioni durante la fase chirurgica.

Cellule tumorali trasmesse da madre a figlio, fenomeno raro ma possibile

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Nel corso del secolo scorso i medici sospettavano che cellule cancerogene potessero passare dalla madre al figlio durante la gravidanza, anche se tale fenomeno non era stato ancora assolutamente verificato in pratica.
Un recente caso osservato i Giappone invece ha rivelato che tale trasmissione non è più un semplice sospetto, ma una realtà.
Si tratta di una donna giapponese di 28 anni risultata affetta da leucemia dopo il parto, la cui bambina, ad 11 mesi di età, ha riscontrato una analoga forma di infezione tumorale.

In aumento le aspettative di vita nei paesi sviluppati

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Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Lancet, sostiene che, esaminando i dati provenienti da 30 tra i paesi più sviluppati al mondo, dal 1950 le aspettative di vivere fino ad 80 anni sono raddoppiate per entrambi i sessi.
I ricercatori autori dello studio, un’equipe di medici danesi dell’ Aging Research Center presso la University of Southern Denmark hanno inoltre rilevato che la tendenza a diventare più anziani è un fenomeno in costante crescita dal 1840, e che questa tendenza non mostra, almeno fino ad oggi segni di rallentamento.
Il fatto che questo crescita delle aspettative di vita sia così lineare e non sembri ad oggi manifestare battute di arresto, porta i medici a concludere che sia ancora lontano quello che si potrebbe definire come il limite massimo della vita umana.
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