Un amica magra che si abbuffa influisce sul nostro autocontrollo sul cibo

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Avere un’amica magra, capace di abbuffarsi di cibo e non prendere peso, può influenzare il nostro rapporto con il cibo indifferentemente dal nostro specifico metabolismo e dalle nostre esigenze alimentari.
Alcuni ricercatori della University of British Columbia a Kelowna in Canada, hanno condotto uno studio interessante, pubblicato su Journal of Consumer Research, proprio per esplorare quale sia l’influenza dell’ambiente sociale che ci circonda sulle nostre abitudini alimentari. In particolare i ricercatori hanno voluto osservare su un gruppo di studenti, la differenza nell’assumere cibi quando il compagno di studio o di gioco è magro oppure sovrappeso.

Sintomi malattia del reflusso gastroesofageo

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Il reflusso gastroesofageo occorre quando gli acidi ed i succhi gastrici presenti nello stomaco rifluiscono verso l’esofago, il condotto dal quale il cibo passa dalla gola allo stomaco.
Tale reflusso provoca quello che comunemente viene chiamato “bruciore di stomaco
SE ciò accade spesso, almeno nella frequenza di più di due volte a settimana, ciò può essere il segnale di un disturbo denominato Malattia da reflusso gastroesofageo (identificata con l’acronimo inglese GERD).
Anche quando si mangia troppo, o ci si piega bruscamente in avanti subito dopo aver mangiato può causare bruciori di stomaco e la sensazione di amaro in bocca. Ma questo non identifica la vera e propria malattia che invece occorre quando tali bruciori si verificano spesso.

Fruttosio associato a diabete e pressione sanguigna elevata

bibita

Una dieta che prevede l’assunzione di alti contenuti di fruttosio, uno zucchero comunemente utilizzato nelle bevande gassate e nei cibi industriali, è legata all’aumento della pressione sanguigna ed allo sviluppo del diabete.
Lo rilevano due studi indipendenti il primo realizzato da un’equipe di ricercatori spagnoli, che lavorano presso l’Ospedale Mateo Orfila, e l’altro condotto da ricercatori americani della Wright State University di Dayton nell’Ohio.
Lo studio spagnolo, condotto su un campione di 74 uomini era destinato a verificare l’effetto dell’assunzione di fruttosio (200 grammi al giorno, molto più elevata della normale dose giornaliera consumata in media da un adulto) sulla pressione sanguigna .

Bere eccessivamente inibisce per qualche tempo le difese immunitarie

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In lingua inglese viene definito “binge drinking”, quell’abitudine, diffusa purtroppo, di bere con l’intenzione di ubriacarsi il prima possibile.
In italiano si potrebbe definire come “bere eccessivamente” oppure abusare dell’alcool che forse rende meglio la deliberata scelta di berne in quantità tali da diventare ubriachi.
Come lo si voglia chiamare è comunque un’abitudine evidentemente poco salutare, ed un recente studio statunitense ha rilevato un altro aspetto di nocività che finora non era stato preso in considerazione legato appunto all’abuso di alcoolici.

Sintomi brucellosi

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La brucellosi è una malattia infettiva causata da batteri del genere Brucella. Questi batteri si diffondono principalmente negli animali, ovini, caprini, bovini, maiali, cani ed anche diverse specie di animali selvatici. Il batterio può colpire l’uomo se per qualche ragione ne viene a contatto, per esempio attraverso l’assunzione di cibi di provenienza animale contaminati, per inalazione o penetrando attraverso ferite nella pelle.
Il caso più comune è quello di un infezione provocata da latte e prodotti caseari contaminati, mentre per esempio può essere comune nei lavoratori che sono a stretto contatto con gli animali, in allevamenti per esempio, o nei mattatoi dove si lavorano le carni.

Più cereali integrali meno grasso corporeo accumulato

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Mangiare più alimenti a base di cereali integrali contribuisce a ridurre il grasso corporeo negli anziani. Questo sostiene un nuovo studio statunitense che comparirà nel numero di ottobre della rivista Journal of Nutrition.
La ricerca si è basata sull’esame delle abitudini alimentari – compreso il consumo di pane integrale, riso, popcorn ed altri cereali integrali, frutta e verdura – di 177 uomini e 257 donne, dell’età media di 68 anni.
Nel complesso, i partecipanti consumavano una quantità relativamente scarsa di cibi integrali, in media non più di una volta e mezza al giorno e per un apporto definitivo nel corso della giornata di fibre non superiore ai 18,6 grammi al giorno.

Certi grassi stimolano il cervello ad inibire i regolatori dell’appetito

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E’ inutile sperare che il nostro organismo ponga un freno alla nostre tendenza a mangiare, soprattutto se i cibi in questione sono ricchi di determinati tipi di grassi. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’ UT Southwestern Medical Center ha scoperto che, negli animali da laboratorio, il grasso di certi cibi che mangiamo raggiunge direttamente il cervello.
Lì le molecole di grasso inducono il cervello ad inviare all’organismo segnali inibitori dell’azione dell’insulina e della leptina, il cui compito è quello di sopprimere l’appetito. Entrambi sono ormoni, ed hanno una funzione fondamentale nella regolazione del peso corporeo.
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