Un farmaco per agire sul desiderio sessuale nella donna

desiderio

Un farmaco sperimentale non a base di ormoni potrebbe essere utilizzato come stimolatore del desiderio sessuale nella donna un problema che, si pensa, è presente in una donna su dieci nei paesi industrializzati. Ciò, indirettamente è inoltre causa di disagio e talvolta difficoltà nella relazione.

Per questo tipo di problematica, al momento non ci sono terapie farmacologiche; esistono, è vero, alcuni accorgimenti come pomate che stimolano l’afflusso di vasi sanguigni nell’area genitale, ma non ci sono farmaci che agiscono invece sul cervello.

Scoperto un sistema per rendere efficace il potenziale curativo della curcuma

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Già da tempo è noto che la curcumina, una degli ingredienti presenti nel curry e componente essenziale della curcuma, è un potente antiossidante. Diverse sperimentazioni cliniche hanno in passato scoperto che questa sostanza ha ottime capacità terapeutiche ed è stata già sperimentata efficacemente per diversi disturbi tra i quali il tumore al colon, la psoriasi, e persino il morbo di Alzheimer.
Fino ad oggi però gli scienziati non erano riusciti a rendere efficace tutto il potenziale terapeutico della sostanza, e ciò a causa di un problema di digestione: i succhi acidi presenti nel tratto gastrointestinale infatti attaccano e distruggono la curcumina rapidamente, impedendo che questa venga assorbita in quantità nel sangue e possa quindi attivare il suo potere curativo.

Dalla zucca una potente medicina contro funghi e batteri

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La buccia della zucca, così famosa in questi giorni perchè uno degli elementi decorativi della festa di Halloween, contiene una sostanza che recenti studi di laboratorio hanno rilevato essere molto utile per combattere alcune infezioni micotiche negli adulti e nei bambini.
La ricerca sulle proprietà curative della zucca, da sempre uno degli elementi fondamentali della medicina tradizionale in molte popolazioni, è stata stimolata dalla resistenza di alcuni batteri e funghi all’azione degli antibiotici, un fenomeno che accade sempre più di frequente, resistenza che ha spinto numerose equipe mediche ad intensificare lo studio e la produzione di nuovi farmaci che possano risultare efficaci là dove quelli attualmente in uso non sembrano esserlo più.

Il vaccino riduce i casi di condiloma genitale

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I casi di condiloma genitale sono calati bruscamente dopo l’attivazione dei programmi di vaccinazione contro il papillomavirus umano somministrati a donne adolescenti e giovani.
E’ quanto accaduto in Australia dal 2007, secondo uno studio pubblicato online per la rivista Sexually Transmitted Infections.
I ricercatori hanno analizzato i dati sui pazienti sottoposti a trattamenti contro le infezioni da papillomavrus tra il 2004 ed il 2008 presso il Melbourne Sexual Health Center.

Una malattia autoimmune fattore di rischio di infarti e ictus se associata a fumo ed anticoncezionali

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Le donne sotto i 50 anni che presentano una malattia autoimmune denominata sindrome da antifosfolipidi, presentano un rischio notevolmente elevato di avere infarti o ictus. Lo sostengono ricercatori olandesi che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Lancet Neurology.
Non solo, ma la presenza della sindrome, associata all’abitudine di fumare, oppure all’assunzione di pillole anticoncezionali, aumenta i fattori di rischio ancora di più.
La sindrome da anticorpi antifosfolipidi si verifica quando il sistema immunitario non funziona a dovere, e produce autoanticorpi che dirigono la propria azione direttamente contro tessuti ed organi dell’organismo che li ha prodotti.

Il veleno di un ragno per combattere la disfunzione erettile

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Gli scienziati potrebbero aver scoperto un nuovo modo per trattare la disfunzione erettile usando il veleno di un ragno mortale. Si tratta di un insetto, nigriventer Phoneutria, molto diffuso soprattutto in Brasile, e considerato tra i ragni più velenosi al mondo.
L’attenzione degli scienziati si è appuntata su questo ragno perchè una delle conseguenze del suo morso nell’uomo è un erezione dolorosa che dura anche alcune ore, a che in seguito può portare all’impotenza.
Per approfondire la questione un equipe di scienziati ha presentato i risultati di una ricerca alla recente conferenza della American Heart Association’s on High Blood Pressure Research di Chicago.

Antidepressivi in gravidanza e difetti cardiaci nel bambino

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I bambini nati da donne che assumono antidepressivi in gravidanza hanno un piccolo ma significativo aumento di difetti cardiaci. Questi i risultati di un recente studio pubblicato su British Medical Journal, condotto da ricercatori dell’Università di Aarhus in Danimarca.
Lo studio ha esaminato gli effetti di determinati antidepressivi, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina, identificati dall’acronimo SSRI, comunemente usati nei pazienti affetti da depressione, somministrati tra il primo trimestre di gravidanza e la nascita, su oltre 400.000 bambini nati in Danimarca tra il 1996 e il 2003. Fattori come l’età della madre e l’abitudine al fumo sono anche stati presi in considerazione.
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