Dieta ricca di fibre riduce il rischio di malattie polmonari

pane integrale

La crusca, e le altre cosiddette fibre alimentari, sono note per le loro proprietà di prevenire ed alleviare la costipazione. Ma sono diverse altre le proprietà ed i benefici per la salute in un alimentazione ricca di fibre alimentari.
Dato che non è facilmente digeribile la fibra per esempio passa senza tanti trattamenti attraverso lo stomaco ed il tratto digestivo, dando un senso di pienezza, e quindi risultando ideale per coloro che devono sottoporsi a diete per ridurre il peso corporeo.

Le fibre inoltre ritardano l’assorbimento di colesterolo, e degli zuccheri, il primo effetto di vitale importanza per ridurre il rischio di malattie cardiache ed il secondo essenziale per evitare il diabete.

Risposta dell’organismo a gusti ed odori come fattore di rischio per il diabete

pizza

Una mutazione che influenza il modo con cui l’organismo risponde all’odore o al gusto di un cibo potrebbe giocare un ruolo chiave nello sviluppo del diabete di tipo 2. Lo rileva una recente ricerca realizzata da scienziati statunitensi del Duke University Medical Center, che hanno studiato su topi da laboratorio questo fenomeno.

Secondo i ricercatori, un certo tipo di sviluppo progressivo del diabete avviene attraverso quello che comunemente viene definito il sistema nervoso parasimpatico, e non direttamente dai cibi che si mangiano.

Rapporto vita/fianchi (WHR)

whr

Il rapporto vita/fianchi, conosciuto nella letteratura medica in lingua inglese con l’acronimo WHR (Waist-hip ratio) viene utilizzato come indicatore del grado di salute di una persona.
Recenti ricerche hanno dimostrato che la cosiddetta forma “a mela” assunta dal corpo è un forte predittore di possibili disturbi e malattie rispetto ad una forma “a pera”, in cui i grassi si accumulano non nella zona addominale ma nelle natiche e nelle anche. La differenza è evidente soprattutto tra i sessi, essendo gli uomini più portati ad assumere la forma “a mela” (di tipo androide) e le donne la seconda (tipo ginoide).

Maggior attenzione dei consumatori alle etichette sui cibi

supermarket

L’insistenza con cui negli ultimi anni le autorità sanitarie hanno puntato l’attenzione sull’importanza del legame esistente tra alimentazione e salute sembra aver prodotto i primi risultati interessanti e soddisfacenti.
Almeno negli Stati Uniti, dove una recente ricerca statistica realizzata dalla FDA (Food & Drug Administration), la massima autorità sanitaria su alimentazione e farmaci in America, ha rilevato come sono sempre di più i consumatori che fanno attenzione a quanto riportato sulle etichette dei cibi acquistati, una sensibilità che si riflette anche in una maggior consapevolezza del legame tra determinate diete ed alimenti e lo stato di benessere generale dell’organismo.

Un test del DNA per scoprire la propria dieta ideale

dna test

Un semplice test del DNA potrebbe essere di aiuto a stabilire quale dieta risulta essere più efficace per ogni individuo, anticipando in questo modo la valutazione di quanti chili si potranno perdere seguendola.
E’ il risultato di uno studio preliminare, compiuto su 101 donne statunitensi bianche da parte di un equipe di ricercatori dell’Università di Stanford negli Stati Uniti.
Per ognuna delle donne è stato raccolto un campione di DNA, dal cui codice genetico i ricercatori hanno isolato, tra centinaia, alcuni geni che possono avere un influenza decisiva nella metabolizzazione di grassi e carboidrati.
Le donne coinvolte nell’esperimento sono state divise in tre gruppi, ognuno scelto in base alla presenza di uno di questi geni prescelti, e per ognuna di esse è stata quindi proposta una dieta in relazione o in contrasto con il patrimonio genetico evidenziato.

Nei bambini obesi trovato marcatore di futuri problemi cardiaci

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Uno studio recentemente realizzato su 16.000 bambini ed adolescenti ha dimostrato che in una percentuale sensibilmente elevata di bambini obesi o sovrappeso può individuare la presenza di un marker infiammatorio, predittore di problemi cardiaci futuri.
Lo studio, effettuato da un team della University of North Carolina e pubblicato su Pediatrics, ha esaminato bambini di età compresa tra 1 e 17 anni.
Complessivamente, quasi il 70% degli esaminati era di peso normale, il 15% era in sovrappeso, l’11% era obeso ed il 3,5% era da considerarsi come molto obeso.

Nuovi legami tra genetica e celiachia

pane

Nuovi fattori genetici che causano la celiachia sono stati recentemente scoperti da un gruppo di scienziati internazionali guidati da ricercatori della London School of Medicine and Dentistry britannico. Scoperta che potrebbe aprire la strada a nuove modalità con cui diagnosticare ed anche curare l’intolleranza al glutine, un disturbo sempre più comune soprattutto nell’occidente industrializzato.

I ricercatori hanno eseguito una scansione delle mappe genetiche di un gran numero di pazienti affetti da celiachia, oltre 9400, e grazie a ciò hanno potuto evidenziare alcune aree del sistema immunitario che provocano l’insorgere del male.

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