
Disturbi da videoteminale



Questo è responsabile della nostra capacità di mantenere il senso dell’equilibrio perchè permette al cervello, analizzando la posizione del liquido contenuto nei canali auricolari, di percepire la disposizione del nostro corpo nello spazio.
Se occorre un’infiammazione al labirinto ecco che i dati che il cervello riceve non sono più corretti e la risposta è il senso di vertigine collegato a nausea e, in alcuni casi, anche vomito.

Così come ci si chiede se erano necessari tutti i provvedimenti attuati, la chiusura di scuole ed uffici pubblici, la messa in quarantena delle persone colpite dal morbo influenzale, persino la raccomandazione, urlata a squarciagola di prestare la massima attenzione all’igiene e di lavarsi spesso le mani.
La risposta è si. Era necessario. Perchè tale attenzione a livello mondiale ha contribuito come mai prima d’ora a contenere sul nascere un’influenza che avrebbe potuto anche dimostrarsi molto più pericolosa di quello che è stata effettivamente.

E’ vero che ci sono i farmaci, ma è stato provato che nel caso della febbre da fieno anche i rimedi naturali possono avere una loro importanza decisiva.

Essenzialmente l’influenza suina si diffonde per contagio diretto, quindi un colpo di tosse o uno starnuto, ed anche un bacio possono veicolare il virus. Ma anche attraverso il semplice contatto delle mani con superfici in cui sia presente il virus è sufficiente perchè il contagio abbia inizio, se subito dopo ci tocchiamo la bocca o il naso, proprio come per le altre forme influenzali, per questo motivo molta importanza viene data al lavarsi le mani con attenzione e continuità.

Quest’ultima è provocata da un batterio, Borrelia burgdorferi, che può infestare le zecche e, in caso di puntura, può essere trasmesso all’uomo.

Asma ed allergie:
Temperature più calde e più elevate significano un aumento della presenza di anidride carbonica nell’ambiente, e, per le piante, un aumento del periodo vegetativo con il conseguente incremento nella produzione di polline. La stagione più lunga, la temperatura superiore ed il 30% in più di CO2 possono infatti spingere le piante a produrre polline fino 5 volte più del normale, con l’evidente conseguenza di una maggior diffusione, ed aggravamento, delle allergie e dell’asma allergica (che oltretutto anche il caldo contribuisce ad aumentare).