Diete ricche di grassi aumentano gli effetti dell’asma

di Redazione

Le diete ricche di grassi non fanno male solo al cuore, ma compromettono anche la funzionalità respiratoria nei malati di asma.

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Se è noto che gli alimenti ricchi di grassi non sono salutari per il cuore, ancora nessuno aveva approfondito quanto questi possano entrare in gioco anche per problemi respiratori come l’asma. Ma uno studio recente, realizzato da ricercatori australiani del Hunter Research Institute di New Lambton, ha colmato questa lacuna, scoprendo che i cibi grassi possono compromettere non solo la funzionalità delle vie respiratorie, ma anche, nelle persone già in cura per l’asma, l’efficacia dei trattamenti terapeutici.

I ricercatori hanno testato un campione di pazienti affetti da asma, dei quali trenta non obesi ed altri 16 invece affetti da obesità, che sono stati sottoposti in maniera casuale a diete ricche o povere di grassi.

Il pasto ricco di grassi consisteva di cibo tipico da fast-food, hamburger e patate fritte contenente un apporto di almeno 1000 calorie e 60 grammi di grassi: il 50% circa degli alimenti consumati era quindi costituito da materia grassa, mentre un apporto calorico nella norma, secondo le raccomandazioni di medici e scienziati, dovrebbe ricavare dai grassi al massimo il 25-35% di calorie.

Il pasto a basso contenuto di grassi era costituito da yogurt magro, con un apporto calorico massimo di 200 calorie ed un apporto di grassi non superiore al 13%.

Campioni di saliva sono stati raccolti a tutti i partecipanti sia all’inizio dello studio che 4 ore dopo i pasti. Allo stesso tempo è stata testata la funzionalità polmonare nei partecipanti.

I ricercatori hanno trovato che i marcatori che rivelano la presenza di infiammazioni nelle vie aeree sono risultati maggiori nei pazienti con dieta ricca di grassi, che risultavano anche avere una funzione polmonare maggiormente compromessa.

Anche dal punto di vista delle terapie, il farmaco per inalazione utilizzato generalmente per curare l’asma risultava migliorare la funzione polmonare di appena l’uno per cento, rispetto al 4,5% registrato nei pazienti con dieta a basso contenuto di grassi.

Una differenza del 3-4% nella funzionalità polmonare, sostengono i ricercatori, è un livello che potrebbe già essere percepito dal paziente.

I ricercatori non sanno esattamente perché il corpo risponde in questo modo, ma pensano che ciò potrebbe essere causato dal fatto che il sistema immunitario potrebbe riconoscere i grassi saturi come un agente patogeno, e quindi scatenare il processo infiammatorio.

Non si ha nemmeno ancora chiaro quanto tempo questi effetti possano durare, e la loro intensità, ma i ricercatori suggeriscono che chi consuma cibi grassi ogni giorno potrebbe rilevare questo effetto infiammatorio anche per qualche ora nel corso della giornata.

Fonte Healthfinder

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