Dieta mediterranea e aumento delle aspettative di vita

di Redazione

La dieta mediterranea consentirebbe di vivere fino a tre anni in più rispetto a differenti regimi alimentari.

Che la dieta mediterranea fosse delle migliori possibili, grazie anche e soprattutto all’apporto di sostanze nutrizionali quanto mai adeguate ed equilibrate, utili per migliorare e garantire il corretto funzionamento del corpo umano, si sapeva ormai da tempo.

DIETA MEDITERRANEA FA BENE AL CUORE

Sull’argomento, e sulla corretta composizione della dieta mediterranea ideale, i cui principi cardine sono però rimasti immutati nel corso dei decenni, sono stati effettuati numerosissime studi e moltissime ricerche hanno più e più volte dimostrato come la nostra dieta, giacché a causa dell’ottimo stato di salute degli anziani italiani ci si è cominciati ad interessare all’argomento, sia pressoché perfetta se confrontata ad altri regimi alimentari, europei e statunitensi, ricchi di grassi saturi quali quelli contenuti nel burro, nel latte, nello strutto e nelle carni rosse, alimenti ai quali gli italiani hanno sempre preferito, per virtù o necessità, i grassi insaturi dell’olio d’oliva, degli ortaggi e delle carni bianche.

DIETA MEDITERRANEA PER PREVENIRE LA DEPRESSIONE

Sebbene, dunque, sull’argomento sia stato detto moltissimo, non è però ancora stato detto tutto e, solamente in questi ultimi mesi, si è arrivati a quantificare i benefici derivanti da un regime alimentare oltremodo corretto quale quello mediterraneo.

DIETA MEDITERRANEA E LONGEVITÀ

Un’equipe di ricercatori svedesi guidati dal nutrizionista italiano Gianluca Tognon, avrebbero infatti minuziosamente messo a confronto gli stili e le aspettative di vita nonché il generale stato di salute di un nutrito gruppo di anziani 70enni di vari paesi europei rilevando come quelli che, al momento dei test, mostravamo migliori chance di sopravvivenza, fossero proprio i soggetti provenienti dall’Italia che, secondo quanto dichiarato alla rivista Age, responsabile della pubblicazione dei dati di cui oggi ci interessiamo, sarebbero potuti vivere tra i 2 ed i 3 anni in più rispetto ai coetanei europei.

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