Hiv, un contagio ogni 2 ore in Italia

In Italia, ogni due ore una persona scopre di essere stata contagiata dal virus dell’Hiv. Un virus che purtroppo ancora oggi viene sottovalutato e che, per questo motivo, viene molto spesso scoperto dopo troppo tempo, quando le cure si rivelano meno efficaci. Per puntare i riflettori contro il virus dell’Hiv, dal 12 al 14 giugno a Siena si terrà la Italian Conference on AIDS che chiamerà a raccolta oltre ottocento specialisti.

Aids, una proteina intelligente contro il virus?

La medicina continua a fare importanti passi avanti per la cura dell’Aids. Alcuni ricercatori australiani hanno individuato nell’apparato genitale femminile una proteina cosiddetta intelligente che sarebbe in grado di bloccare l’avanzare del virus. La scoperta, descritta sulla rivista Immunology and Cell Biology, disegna scenari rosei per il futuro per debellare una malattia che purtroppo è ancora molto diffusa.

Creato il vaccino anti-HIV

Notizie così positive, al giorno d’oggi, se ne sentono davvero poche. Fa piacere, molto piacere, dunque, comunicare a voi tutti, lettori fedeli del nostro blog, quanto segue, ovverosia che, dopo molti anni di ricerche e tentativi falliti, alcuni ricercatori spagnoli sarebbero riusciti a creare un vaccino utile per combattere e fermare l’HIV e, conseguentemente, l’AIDS.

INDIVIDUATO IL PUNTO DEBOLE DELL’HIV

Cellule staminali trasformate in killer di cellule infettate dall’HIV

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Ricercatori statunitensi della David Geffen School of Medicine presso l’Università di California a Los Angeles sostengono essere riusciti a dimostrare, in laboratorio, che le cellule staminali umane possono essere trasformate in cellule in grado di attaccare e distruggere quelle infettate dal virus dell’HIV.
E, potenzialmente, sostengono nello studio pubblicato recentemente su Plos ONE, tale procedura potrebbe essere applicata ad altre malattie di origine virale.

I retrovirus si sono evoluti insieme ai mammiferi

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I resti di un virus fossile, simile in tutto e per tutto al virus dell’HIV, è stato scoperto nel genoma di una specie di bradipo diffuso nelle foreste sudamericane, il Choloepus hoffmanni. La ricerca è stata condotta da ricercatori dell’Università di Oxford, ed è stata pubblicata sulla rivista Science di quest’ultima settimana.
Grazie al fatto che questo mammifero vive in una condizione di particolare isolamento, geografico e genetico, il suo genoma, ovvero il corredo di cromosomi contenuto dalle cellule di un individuo, ha potuto offrire ai ricercatori la possibilità di studiare un corredo genetico molto significativo per comprendere le trasformazione genetiche nel corso dell’evoluzione, il funzionamento dei sistema immunitario ed anche i tipi di virus con cui essi dovevano combattere.