Chemioterapia in gravidanza

A questa difficile domanda, alla quale moltissime donne nel corso della storia avrebbero alternativamente risposto si, scegliendo di attaccare, nel modo più violento ed efficacie possibile, la propria neoplasia, oppure ancora no, scegliendo di rimandare il trattamento chemioterapico all’indomani del parto, potrebbe essere stata trovata, grazie agli approfondimenti che avrebbero in questi anni riguardato da vicino la questione, una risposta definitiva.

Ridotta del 7% in 5 anni la mortalità per tumore del seno

Un team di ricercatori italiani facenti riferimento al Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, uno degli istituti di ricerca più importati del Vecchio Continente, avrebbe in questi giorni pubblicato sulle colonne della rivista scientifica di settore The Breast, una delle più autorevoli nel campo dell’informazione relativa a studio, prevenzione e trattamento del tumore del seno, i risultati di un’interessante indagine statistica riguardante l’incidenza, a livello europeo, della neoplasia della mammella, prima causa di mortalità tra le donne.

Digiunare per potenziare gli effetti della chemioterapia

Un team di esperti internazionali facenti riferimento all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, uno dei più rinomati centri europei per lo studio, la prevenzione, il trattamento e la cura delle più terribili patologie pediatriche, avrebbe in questi giorni pubblicato sulle colonne della rivista scientifica di settore Science Translational Medicine, con la collaborazione dei colleghi della prestigiosa University of Southern California di Los Angeles (più volte nominata College of the Year dal prestigioso settimanale di informazione politica, economica e finanziaria TIME), i risultati di un’interessantissima ricerca, suggerita oltre 10 anni fa dal Direttore del Laboratorio di Oncologia dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova Vito Pistoia, volta a dimostrare l’efficacia della riduzione calorica nel trattamento delle neoplasia di qualsiasi natura.

Prevenire il cancro del seno grazie al vino rosso

La dieta anti-tumori è facile e fa stare bene, affermavamo qualche tempo fa e, in questo caso specifico, non si potrebbe che essere oltremodo d’accordo giacché, secondo le ultime ricerche in merito, il vino rosso, se consumato con la massima morigeratezza, aiuterebbe le donne nella prevenzione del tumore del seno la cui incidenza, nonostante gli sforzi della comunità internazionale, non accennerebbe a diminuire.

Leucemia nei figli se il padre fuma

Che il fumo fosse estremamente dannoso per la salute del corpo umano lo si sapeva ormai da tempo. Che potesse coinvolgere, con gravissime conseguenze, l’intero organismo era stato appurato e dimostrato.

Che potesse scatenare, in alcuni particolari casi, la leucemia anche nell’adulto era stato intuito.

Cellulari cancerogeni secondo il CSS

Avevamo reso conto, solamente pochi giorni fa, dell’inchiesta di Report sulla pericolosità dei cellulari ribadendo, come già fatto da Milena Gabanelli nel corso della trasmissione, che le attuali conoscenze in tema sono assolutamente inadeguate e come, basandoci solamente su di esse, sia impossibile formulare un giudizio di sorta che affermi, in maniera inequivocabile, l’innocuità o meno dei succitati dispositivi.

Curare la leucemia

Ci stiamo interessando, proprio in questi giorni, della leucemia, patologia che interessa, come abbiamo già avuto modo di analizzare, gli elementi corpuscolari del sangue. Lo spunto per la trattazione di codesta terribile malattia, come anticipato, ci è stato dato dalla vicenda di Fukushima, la centrale nucleare danneggiata dal terremoto che, a marzo, investì il Giappone, che ha causato numerosi morti e, più di recente, costretto al ricovero molte persone che, a causa dell’esposizione alle radiazioni ionizzati emesse dai reattori non più schermati, hanno contratto una grave forma di leucemia.

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