Influenza suina, i morti salgono a quota 700

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L’influenza suina arriva a quota 700 morti in 4 mesi dal suo esordio nel mondo. Questi sono i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se si considera che i dati forniti nello scorso 6 luglio davano come cifra 492 significa che il nuovo ceppo influenzale è aumentato di circa due terzi in poco più di 15 giorni.
Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, ribadisce ciò che era già stato ventilato in passato: questa pandemia sarà la più grande tra quelle mai viste sul pianeta.

Complicazioni neurologiche dall’influenza

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Negli Stati Uniti sono stati registrati 4 casi in cui si sono avute complicazioni neurologiche nei bambini affetti dall’influenza suina, in particolare crisi di epilessia.
Tutti e 4 i bambini sono stati curati in un ospedale di Dallas e sono guariti senza complicazioni, così come è stato riportato in un rapporto del Center for Desease Control, l’agenzia governativa statunitense che si occupa di monitorare ed informare sulla salute della popolazione.
I medici alla notizia non sono rimasti sorpresi, visto che le complicazioni neurologiche e cerebrali legate alle influenze stagionali non sono certo una novità.

Diagnosi influenza suina, come si cura l’influenza A

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In più occasioni abbiamo trattato il problema dell’influenza suina che sta colpendo mezzo mondo. Sempre più spesso l’influenza suina è stata definita con la lettera A perchè fa parte del ceppo A, ma anche perchè molti associavano l’influenza con la carne con il rischio che molti iniziassero a non comprare più la carne suina.

Il virus si è manifestato per la prima volta sui maiali in Messico e il contagio avveniva da maiale a maiale per via aerea, successivamente il contagio è avvenuto da maiale a uomo e nell’ultima fase da uomo a uomo diventando così edipemia.

A seguito di una diffuzione mondiale l’OMS ha affermato che la trasmissione è diventata pandemia.

L’OMS non pubblicherà più le tabelle con il numero dei casi di influenza suina

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L’agenzia Reuters riporta che giovedì scorso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la pandemia influenzale H1N1 è stata la più veloce di sempre nel diffondersi, tanto che ora si ritiene inutile tentare di contarne i casi.
L’agenzia delle Nazioni Unite, che aveva dichiarato la nuova influenza come pandemica l’11 giugno scorso, ha rivisto quelle che erano le linee guida seguite fino ad oggi, invitando le autorità sanitarie nazionali a segnalare solamente più i casi gravi ed i decessi causati dal virus, o particolari variazioni dei modelli clinici nuovi o inusuali, ma evitare sprechi di risorse nel tentativo di enumerare il numero di casi.

l’influenza suina ritornerà con l’autunno

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Sebbene le notizie che riguardano l’influenza suina sono ormai relegate nei mezzi di informazione a piccoli trafiletti ed a brevi spot, in realtà la pandemia continua il suo corso, e ci sono forti preoccupazioni che, nell’emisfero occidentale, il prossimo autunno ci sarà un incremento delle infezioni, anche se ancora oggi gli esperti non ravvisano segni di pericolosità maggiore del nuovo ceppo influenzale.

Influenza suina: a rischio le popolazioni indigene

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Le popolazioni indigene nel mondo sono drammaticamente a rischio per quanto riguarda la nuova pandemia di influenza suina.
E’ quanto emerge da un articolo pubblicato sulla rivista Lancet, che evidenzia il fatto che i 400 milioni di individui nel mondo considerati come facenti parte di popolazioni indigene saranno particolarmente sensibili e vulnerabili all’epidemia.

Antibiotici, in Europa differenze notevoli sulla loro prescrizione

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La prescrizione di antibiotici per malattie respiratorie dovrebbe essere standardizzata in Europa, e ciò per due motivi, il primo consistente nell’evitare abusi e prescrizioni di farmaci esagerate, il secondo per evitare di creare ceppi di virus che possano sviluppare la resistenza ai farmaci.
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