Tè verde e caffè per proteggere da ictus

Secondo un recente studio condotto su oltre 83.000 giapponesi e pubblicato su Stroke: Journal of the American Heart Association, bere ogni giorno caffè e tè verde aiuterebbe a ridurre di un terzo le probabilità di ictus.

Distextia primo segnale di difficoltà linguistiche dell’individuo

Si chiama distextia ed è un disturbo riconosciuto che indica il segnale clinico di allarme di una difficoltà linguistica nell’individuo.

Insomma se lo short message service, noto come sms, è particolarmente confuso se non sconclusionato, può arrivare a rivelare un vero e proprio disturbo neurologico.

La tecnologia in questo senso aiuta visto che gli sms sono diventati un vero e proprio mezzo di comunicazione utilizzato quotidianamente da individui di ogni fasce d’età: ovviamente il messaggio, o anche le mail devono essere alquanto sconclusionate per poter realmente suggerire un disordine linguistico che può sfociare anche in un ictus o nell’afasia.

I pomodori diminuiscono il pericolo di ictus

Secondo una ricerca condotta da studiosi finlandesi i pomodori sarebbero un ottimo alimento per ridurre il rischio di ictus e infarti. In particolare lo studio dell’Istituto di salute pubblica e nutrizione finlandese ha scoperto che i pomodori avrebbero la capacità di dimezzare le probabilità di avere un ictus.

In Italia stando alle statistiche, ogni tre minuti si verifica un caso di ictus, questo disturbo è inoltre il secondo motivo della mortalità nel nostro Paese ed il primo della disabilità.

Inibire gli effetti dell'ictus bloccando una proteina del sangue

Inibire gli effetti dell’ictus bloccando una proteina del sangue

Inibire gli effetti dell'ictus bloccando una proteina del sangue

Nei casi di ictus è davvero di fondamentale importanza, come ormai avremmo avuto modo di appurare ed imparare grazie ai numerosi articoli che Stetoscopio avrebbe dedicato a questo particolarmente delicato argomento, intervenire nel minor tempo possibile così da riuscire ad operare tempestivamente allo scopo di rimuovere, prima che queste ultime compromettano definitivamente le funzionalità e le capacità cerebrali, le cause scatenanti l’ictus stesso.

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