Un uso patologico di Internet fattore di rischio per ansia e depressione tra i più giovani

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I ragazzi giovani che passano troppo tempo su Internet corrono il rischio di sviluppare la depressione, secondo quanto osservato in un nuovo studio australiano, promosso da scienziati della School of Medicine di Sidney e dall’Università di Notre Dame Australia, e realizzato da ricercatori cinesi del Ministero della Pubblica Istruzione e della Sun Yat-Sen University di Guangzhou.

Una ricerca effettuata su un campione di 1081 ragazzi cinesi di età compresa tra i 13 ed i 18 anni, I quali sono stati monitorati per sintomi di depressione ed ansia correlati al loro uso più o meno massiccio di Internet.

Colesterolo e depressione quali legami?

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Regolare i livelli di colesterolo può aiutare a prevenire la depressione negli anziani, ma è molto importante che questo avvenga tenendo conto del sesso del paziente. E’ quanto hanno osservato ricercatori francesi dell’INSERM di Montpellier in uno studio di recente apparso su Biological Psychiatry.
Il team di scienziati ha seguito un gruppo di pazienti oltre i 65 anni per circa sette anni.
In questo modo hanno osservato che nella donna la depressione è associabile a bassi livelli del cosiddetto “colesterolo buono” (HDL-C), un fattore di rischio anche per diversi tipi di problemi cardiaci e vascolari.

Iniziare la scuola più tardi al mattino è salutare per gli studenti

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Un esperimento coronato da successo quelli degli studenti liceali di una scuola privata a Rhode Island negli Stati Uniti che hanno sperimentato gli effetti benefici per il fisico e la mente ottenuti dal fatto di iniziare la scuola mezz’ora dopo ogni mattina. Un successo che, a quanto riporta uno studio apparso sulla rivista Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, ha fatto si che oggi studenti professori e lavoratori di quella scuola non vogliono più rinunciare a quella mezz’ora in più ogni mattina.
In molti hanno dichiarato che la qualità della vita, e le prestazioni scolastiche sono decisamente migliorate grazie a questa dilazione temporale nell’orario di inizio delle lezioni.

Legame tra depressione e demenza senile

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Essere colpiti da depressione può raddoppiare il rischio di sviluppare, da anziani, forme di demenza senile.
Lo suggeriscono due nuove ricerche apparse di recente sulla rivista medica Neurology, che indicano come le due condizioni spesso vanno di pari passo.
Anche se, ribadiscono i ricercatori dell’Università del Massachusetts, non è ancora chiaro quale sia il rapporto causa/effetto tra i due eventi.

I disastri ecologici provocano danni anche a livello psicologico

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Per gli esseri umani, gli effetti psicologici di un disastro ecologico come la recente fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico può provocare problemi devastanti non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico.
Lo affermano esperti dell’Istituto di Medicina di New Orleans, che in questi giorni stanno presentando negli Stati Uniti i risultati di un lavoro in merito.

La depressione rende peggiore il dolore fisico

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Un equipe di ricercatori britannici ha osservato, in uno studio di recente pubblicato su Biological Psychiatry, che essere depressi può rendere un dolore fisico peggiore.
Due scuole di pensiero diverse attribuiscono all’associazione tra dolore e depressione due modalità diverse di manifestarsi, per alcuni il dolore risiede principalmente nel cervello, per altri invece il dolore è una sensazione del tutto fisica.
Per capire come il dolore e la depressione potrebbe interagire ed intersecarsi, il team di ricercatori della University of Oxford ha utilizzato l’imaging della materia cerebrale per valutare in che modo il cervello reagisce ad un dolore quando la persona viene indotta a provare emozioni tristi.

Fumo passivo aumenta rischio di problemi mentali

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Se si sa che i fumatori possono soffrire più dei non fumatori di depressione ed altri problemi di salute mentale, oggi, grazie a recenti studi si sa altrettanto che anche coloro esposti al fumo passivo hanno un rischio significativamente superiore di incorrere negli stessi problemi di salute.
Lo ribadisce uno studio, di recente realizzato in Scozia, e pubblicato su Archives of General Psychiatry, che ha seguito, per un periodo di cinque anni, un campione di popolazione decisamente vasto, 5.560 non fumatori e 2.595 fumatori.
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