Chemioterapia in gravidanza

A questa difficile domanda, alla quale moltissime donne nel corso della storia avrebbero alternativamente risposto si, scegliendo di attaccare, nel modo più violento ed efficacie possibile, la propria neoplasia, oppure ancora no, scegliendo di rimandare il trattamento chemioterapico all’indomani del parto, potrebbe essere stata trovata, grazie agli approfondimenti che avrebbero in questi anni riguardato da vicino la questione, una risposta definitiva.

Digiunare per potenziare gli effetti della chemioterapia

Un team di esperti internazionali facenti riferimento all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, uno dei più rinomati centri europei per lo studio, la prevenzione, il trattamento e la cura delle più terribili patologie pediatriche, avrebbe in questi giorni pubblicato sulle colonne della rivista scientifica di settore Science Translational Medicine, con la collaborazione dei colleghi della prestigiosa University of Southern California di Los Angeles (più volte nominata College of the Year dal prestigioso settimanale di informazione politica, economica e finanziaria TIME), i risultati di un’interessantissima ricerca, suggerita oltre 10 anni fa dal Direttore del Laboratorio di Oncologia dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova Vito Pistoia, volta a dimostrare l’efficacia della riduzione calorica nel trattamento delle neoplasia di qualsiasi natura.

Glutatione, un potente antiossidante

glutatione

Il glutatione è un forte antiossidante che l’organismo può produrre e ha un’ azione molto rilevante contro i radicali liberi e contro le molecole come il perossido di idrogeno, i benzoati, i nitrati ed i nitriti e può essere assunto per via orale o per via endovenosa come integratore.
Combatte l’invecchiamento delle cellule tramite due vie principali: il sistema circolatorio e l’ intestino, proteggendo le cellule, gli organi e i tessuti mantenendo l’organismo giovane.
Il glutatione è una combinazione di tre amminoacidi ( detto Tripeptide ) che sono la cisteina, l’ acido glutamminico e la glicina ma è quasi sconosciuto alla medicina ufficiale e non viene utilizzato per le sue potenti proprietà.

Escozul, il caso di Josè Monzon

escozul

Ieri sera è andata in onda su Italia Uno la seconda parte dell’ inchiesta di Giulio Golia sull ‘Escozul, il veleno di scorpione che pare curi il cancro.
Golia è ritornato a Cuba per intervistare Josè Monzon che è stato il primo a scoprire che l’Escozul poteva curare i tumori, e ha raccontato di aver guarito la figlia col tumore al pancreas.
Josè Monzon dice che è efficace a far regredire i tumori e ha dichiarato che nel 25% dei casi a lui sottoposti, il cancro è come scomparso mentre nell’ 85% dei casi la salute dei pazienti è migliorata dando quindi loro un’aspettativa di vita molto più lunga.

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