Il fruttosio non aiuta a dimagrire

Quante volte abbiano visto il nostro vicino al bar rifiutare la bustina di zucchero e scegliere con una certa soddisfazione la bustina di fruttosio?

Spesso e volentieri il fruttosio viene preferito allo zucchero perché si crede che sia meno calorico e che aiuti a dimagrire. In effetti è utilizzato molto spesso nei prodotti industriali visto che è più economico, ma molto spesso viene scelto come dolcificante naturale. Sfatiamo un falso mito: nulla di vero.

Allenare il cervello aumenta il benessere e migliora il carattere

Agire sul nostro cervello aiuta ad essere felici e a migliorare il proprio benessere interiore. Anche il cervello effettivamente è un muscolo e una serie di esercizi mirati aiuterebbero a migliorare la propria personalità e il proprio carattere, in pratica ad essere più felici.

Ma è davvero così? Lo sostiene il neuroscienziato e psicologo Richard Davidson che parla in particolare di neuroscienza affettiva, un’attività che stimola e allena il cervello a rendere le personalità più serena. Si tratta in pratica di una vera e propria ginnastica per la mente: dato che alcune parti del cervello regolano e determinano le emozioni e le azioni, è chiaro che si può agire direttamente sul cervello stesso per migliorare il proprio carattere.

Tè verde aiuta a potenziare la memoria

Il tè verde vanta innumerevoli effetti benefici e soprattutto sugli uomini. Bevuto di prima mattina, in sostituzione del caffè, andrebbe a riattivare alcune aree cerebrali indispensabili per poter risolvere problemi e aiutare la memoria.

Una spinta in più per il cervello soprattutto  durante i giorni di festa: molto spesso la mattina il cervello tende ad essere affaticato dagli eccessi della sera precedente e bere una bevanda a base di tè verde può aiutare.

Diagnosticare il morbo di Alzheimer a 20 anni

Diagnosticare il morbo di Alzheimer a 20 anni

Diagnosticare il morbo di Alzheimer a 20 anni

Il morbo di Alzheimer, terribile demenza degenerativa invalidante della quale ormai tutti sanno qualcosa e, in parte, sanno riconoscere, potrebbe tranquillamente venir diagnosticata intorno ai 20 anni di età e, dunque, ben prima dell’esordio dei primissimi segni e sintomi della patologia che, generalmente e come certamente saprete, comincerebbero a manifestarsi solamente intorno ai 60 – 65 anni di età.

Il tumore al cervello per abuso del cellulare può essere una malattia professionale

Il tumore al cervello per abuso del cellulare può essere una malattia professionale

Il tumore al cervello per abuso del cellulare può essere una malattia professionale

Checché ne dicano i ricercatori, e per quanto ancora lontana sia, dal punto di vista prettamente medico e scientifico, la definitiva dimostrazione della certa ed inconfutabile correlazione tra utilizzo intensivo del cellulare e sviluppo di una qualsiasi patologia tumorale direttamente afferente il cervello, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, ovverosia il più importante organo di giustizia italiano, non avrebbe a tal proposito alcun dubbio e, grazie ad una sentenza, passata in giudicato, sicuramente destinata a far molto discutere e a far molto rumore avrebbe decretato che un qualsiasi tumore al cervello, causato dall’abuso del cellulare per scopi prettamente lavorativi, è a tutti gli effetti da considerarsi quale una vera e propria malattia professionale.

Ecco come la memoria distorce i ricordi

Ecco come la memoria distorce i ricordi

Ecco come la memoria distorce i ricordi

Il cervello umano, nel ricordare qualsiasi evento, più o meno traumatico, del passato, funziona allo stesso modo del telefono senza fili che, ad ogni passaggio, stravolge il messaggio iniziale sino a renderlo completamente differente se non addirittura letteralmente incomprensibile.

Inibire gli effetti dell'ictus bloccando una proteina del sangue

Inibire gli effetti dell’ictus bloccando una proteina del sangue

Inibire gli effetti dell'ictus bloccando una proteina del sangue

Nei casi di ictus è davvero di fondamentale importanza, come ormai avremmo avuto modo di appurare ed imparare grazie ai numerosi articoli che Stetoscopio avrebbe dedicato a questo particolarmente delicato argomento, intervenire nel minor tempo possibile così da riuscire ad operare tempestivamente allo scopo di rimuovere, prima che queste ultime compromettano definitivamente le funzionalità e le capacità cerebrali, le cause scatenanti l’ictus stesso.

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