Disturbi alimentari sempre più diffusi tre le italiane

Disturbi alimentari sempre più diffusi tre le italiane

Disturbi alimentari sempre più diffusi tre le italiane

I più differenti disturbi alimentari, quali l’anoressia e la bulimia, sono ormai sempre più diffusi tra tutte le giovani italiane che, sempre più frequentemente, cedono alle lusinghe ed alle tentazioni di taluni particolari ambienti dello spettacolo e dello sport, soprattutto delle sfilate di moda e della danza, che ancora oggi si ostinano, nonostante i più diversi appelli di carattere sociale e le sempre più conosciute certificazioni medico-scientifiche della pericolosità di qualsiasi regime alimentare meno che perfetto, a presentare, quali modelli di riferimento, donne praticamente impossibili.

Drunkoressia e disturbi alimentari colpiscono 3 milioni di giovani ogni anno

Drunkoressia e disturbi alimentari colpiscono 3 milioni di giovani ogni anno

Drunkoressia e disturbi alimentari colpiscono 3 milioni di giovani ogni anno

Con il termine drunkoressia, ormai tristemente noto anche e soprattutto in Italia, i nutrizionisti sarebbero soliti indicare una condizione patologica/psicologica di malnutrizione e denutrizione (volontaria) causata, come si potrebbe facilmente immaginare, dall’eccessiva assunzione di bevande alcoliche che, giorno dopo giorno, arriverebbero letteralmente a sostituire la normale e corretta alimentazione umana basata, come dovrebbe essere logico, sull’assunzione di sostanze nutrizionali in forma solida.

Depressione estiva causata da disturbi agli occhi

I nostri occhi, o per meglio dire un malfunzionamento della nostra retina, potrebbero essere la causa scatenante della Summer SAD (Summer Seasonal Affective Disorder) ovvero sia un disturbo di carattere depressivo che colpirebbe circa il 5% della popolazione con l’iniziare della bella stagione.

Sarebbe stato dimostrato, dunque, non soltanto che i fattori ambientali più comuni (tra i quali segnaliamo la temperatura, l’umidità, la luminosità) influenzerebbero il nostro sistema endocrino causando cambiamenti comportamentali, sbalzi d’umore, episodi di vera e propria depressione, bensì anche che gli occhi sarebbero i principali responsabili di questi intricati processi cerebrali.

Anoressia a 5 anni

I disordini alimentari, secondo una più che allarmante ricerca condotta da alcuni medici del National Health Service (il Servizio Sanitario Nazionale inglese), colpirebbero anche moltissime bambine, nonché qualche maschietto, di età compresa tra i 5 e i 13 anni, dunque in età scolare e preadolescenziale.

I dati in questione, ottenuti grazie al Freedom of Information Act (legge sulla trasparenza che consente ad un qualsiasi organismo di vigilanza di avere il libero e totale accesso ai documenti classificati dalle istituzioni pubbliche affinché l’operato del governo possa sempre essere sottoposto a severa revisione) parlano di migliaia di casi e fanno emergere numeri impressionanti.

Quando non bisogna seguire una dieta

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Sovente abbiamo parlato di diete per avere la pancia piatta o per disintossicarci dalle feste natalizie ad esempio, ma in certi casi la dieta non va seguita.
Esistono quindi dei buoni motivi per non dover soffrire inutilmente nel seguire una dieta, primo fra tutti perchè no ce n’è bisogno, perchè il peso è corretto ed è solo una fissazione mentale di vederci grasse quando in realtà non lo siamo.
Altro motivo fondamentale è che spesso possono fare male alla salute, visto che l’unico regime alimentare corretto è quello della dieta mediterranea perchè apporta la giusta quantità di sostanze nutritive e un giusto apporto di grassi.

Drunkoressia: nuova patologia tra i giovani

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Dopo la bulimia e l’anoressia, due malattie molto gravi e piaga dei nostri tempi, adesso ne è nata una nuova chiamata drunkoressia che è caratterizzata, come le altre due, da forti disturbi alimentari.
Questo disturbo è in costante crescita tra i giovani e consiste di tenersi a digiuno per tutto il giorno, in modo da arrivare all’ora dell’happy hour a stomaco vuoto, in modo da buttarsi a capofitto sui buffet a base di tartine e pizzette ricche di grassi e di calorie, accompagnando il tutto da superalcolici.
Attualmente non viene considerata una vera e propria patologia, ma una moda passeggera ma i dati riscontrati fanno pensare che si tratti di un comportamento patologico ben più grave.