Misurare la pressione su entrambe le braccia per individuare malattie cardiache

Tutti sanno, poiché universalmente noto, come il valore della pressione sanguigna possa essere un valido ed efficiente indicatore del generale stato di salute dell’organismo.

Sottoporsi, quanto più frequentemente possibile, a questa veloce, semplice ed indolore pratica medico-clinica, dunque, potrebbe consentirci di individuare e risolvere, con largo anticipo, qualsiasi sorta di problematica, specie se a carico del sistema cardiocircolatorio.

Bambini obesi vittime del bullismo

I bambini obesi hanno già di per se una serie di problemi non indifferenti nel campo della salute, come un rischio maggiore di contrarre malattie gravi come il diabete di tipo 2 o condizioni pericolose come il colesterolo alto e la pressione alta. A questi, secondo un recente studio di ricercatori dell’Università del Michigan, si deve purtroppo aggiungere anche il fatto di essere target favoriti dei bulli.

Un gene gioca un ruolo importante nel legame tra stress ed alta pressione del sangue

genetica

Lo stress fa aumentare la pressione sanguigna? E’ una domanda da molto tempo al centro di diverse ricerche e studi, come quello, recentissimo, pubblicato su Journal of Clinical Investigation e realizzato da diverse equipe mediche internazionali che hanno collaborato assieme nella ricerca. Università di Friburgo e Muenster, Medical College of Wisconsin, ed altri ricercatori europei e canadesi hanno individuato un gene la cui mancanza sembra essere effettivamente importante nello sviluppo di alta pressione quando l’individuo è sottoposto a stress.

Fumo, colesterolo ed alta pressione riducono la vita di 10 anni

anziani

Mezza età, di sesso maschile, fumatore e con alta pressione sanguigna ed una dieta ricca di grassi e colesterolo: con queste caratteristiche, si accorciano le prospettive di vita di 10 anni, rispetto a chi ha uno stile di vita più salutare.
Questi risultati sono il frutto di uno studio britannico realizzato in un arco temporale molto lungo, 40 anni, su un campione di 19.000 dipendenti pubblici di età compresa, all’inizio dello studio, tra i 40 ed i 69 anni.
Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, è stato istituito sul finire degli anni ’60, quando in Inghilterra si registrava un picco di malattie vascolari.