Malattie sessualmente trasmissibili

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Sono identificate come malattie sessualmente trasmissibili quelle infezioni, provocate da virus, funghi e batteri che si trasmettono da una persona ad un’altra attraverso i rapporti sessuali.
La tipologia di queste infezioni è molto ampia, ed anche il veicolo di infezione può essere molto differenziato. In generale lo sperma, il sangue ed i liquidi vaginali sono il mezzo con cui avviene il contagio, nella maggior parte dei casi, ma per alcune infezioni, come la sifilide, o l’herpes genitale, è sufficiente il contatto con porzioni di pelle malata o piaghe perchè ciò avvenga.

Virus HIV da mamma a bambino attraverso il cibo premasticato

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Un equipe di ricercatori americani ricercatori ha registrato un caso in cui l’HIV è stato trasmesso quasi certamente dalla madre al bambino attraverso cibo pre-masticato.
Lo studio è apparso sulla rivista Pediatrics, e riporta un’esperienza sperimentata al St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis, una struttura che si occupa di gravi malattie dell’infanzia, tra le quali i tumori e le infezioni da HIV.
L’inchiesta è iniziata a causa del fatto che una bambina dell’età di 9 mesi, risultata negativa agli esami dell’HIV era stata rimandata all’ospedale in un secondo momento perchè positiva all’infezione.

Epatite C

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L’epatite C è una malattia contagiosa del fegato che ha diversi livelli di gravità: può essere un infezione che dura appena qualche settimana, ma può anche diventare una malattia cronica che compromette il fegato per tutta la vita.
La malattia si sviluppa per l’infezione provocata dal virus dell’epatite C (HCV), che si contrae principalmente attraverso il contatto con il sangue di un individuo malato.

AIDS: si sperimentano nuove strategie di lotta

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Dopo diversi insuccessi nello sviluppo di vaccini contro l’HIV che permettano al sistema immunitario di combattere efficacemente il virus, diversi ricercatori stanno sperimentando l’inserimento di un gene nei muscoli che può stimolare la produzione di anticorpi protettivi contro il virus.

Pubblicato sulla edizione online della rivista Nature Medicine lo studio ha rivelato che il nuovo metodo ha funzionato nei topi, e si è dimostrato efficace anche negli esperimenti condotti sulle scimmie.

Questo non significa che un antidoto contro l’AIDS sarà presto efficace anche per l’uomo, ma certamente un risultato di questo genere fa intravedere qualche barlume di luce in fondo al tunnel.

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