Gli integratori vitamici sarebbero così dannosi da aumentare le possibilità di morte prematura se assunti con poca moderazione e con costanza.
Si stima che, nel mondo Occidentale, questi preparati multivitaminici siano così diffusi da venir consumati, quotidianamente, da una persona su due. Numero considerevoli che, nel corso degli anni, hanno naturalmente attratto l’attenzione di medici ed esperti che, sull’argomento, hanno voluto compiere i propri studi e, dunque, dire la propria.
INTEGRATORI MULTIVITAMINICI INEFFICACI CONTRO IL CANCRO AL COLON
La conclusione, comune, alla quale sarebbero giunti, però, non sarebbe quella aspettata e sperata dai milioni di consumatori, convinti di agire per il meglio, che hanno aderito a questo nuovo stile di vita.
TOSSICITÀ DEGLI INTEGRATORI VITAMINICI
Questi integratori, che come dicevamo sono attualmente molto di moda, in realtà sarebbero molti dannosi e, se consumati in considerevoli quantità e per un considerevole periodo di tempo, potrebbero addirittura risultare mortali. Certamente, ad oggi, non esistono le evidenze scientifiche che possano mostrare una stretta correlazione tra consumo eccessivo dei suddetti composti e morte. È vero però, come confermano tutti gli studi sull’argomento, che chiunque assuma elevate quantità di vitamine mostri una certe tendenza alla diminuzione delle proprie possibilità di sopravvivenza.
Integratori, dunque, che non solo non sarebbero utili, bensì addirittura così nocivi che i consumatori potrebbero morire prima rispetto ai non consumatori.
INTEGRATORI ALIMENTARI, AGLI ITALIANI PIACCIONO
Uno di questi studi, sicuramente il più recente e di cui abbiamo avuto notizia in questi giorni (dalla significativa intestazione Iowa Women’s Health Study), è stato condotto dal dottor Jaakko Mursu della University of Eastern Finland e avrebbe riguardato circa 38.000 donne di età superiore, al momento dello startup, ai 55 anni.
I soggetti in questione sarebbero stati attentamente analizzati così come analizzati e comparati sarebbero stati i dati raccolti, in circa 30 anni di studio (questa ricerca, infatti, affonda le proprie radici nella seconda parte degli anni ’80), in merito alle proprie abitudini alimentari.
I risultati, che come abbiamo poc’anzi anticipato sarebbero stati pubblicati in questi giorni, lascerebbero intendere, con una ragionevole percentuale di certezza, che chiunque abbia consumato, con regolarità, considerevoli dosi di vitamina B12, magnesio, zinco, acido folico, rame e ferro (i principali costituenti i più comuni integratori)abbia altresì mostrato un discreto aumento delle proprie chance di morire prima di quanto l’aspettativa comune lascerebbe intendere per la popolazione femminile.
Altre ricerche, invece, tra le quali citiamo solamente quella condotta negli ultimissimi anni da Regan Bailey dei National Institutes of Health statunitensi, avrebbero dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, come il consumo eccessivo di integratori alimentari possa causare, se protratto nel tempo, un acuirsi dei sintomi cronici delle malattie senili, sconsigliandone l’abuso o, comunque l’uso, in assenza di patologie che richiedano la suddetta integrazione vitaminica.