Non è fisioterapia nè massaggio, lo shiatsu si occupa del benessere di mente e corpo quando stai vivendo un periodo di superlavoro o di stress. La cura ideale per la stanchezza nasce in Giappone attorno al 1930, agisce sull’energia, ed è considerato il filo rosso che lega il corpo alla mente.

Lo shiatsu si basa sugli stessi principi dell’agopuntura sostituendo però agli aghi, pressioni localizzate lungo i meridiani energetici, ma non è una forma di fisioterapia nè un massaggio, si tratta di un metodo naturale che può aiutare chiunque, sani e malati, a migliorare la qualità di vita, a prevenire molti disturbi e agisce in tempi record.
In genere il trattamento dello shiatsu viene fatto a terra su un morbido futon, non bisogna spogliarsi, basta indossare vestiti comodi. La seduta inizia con l’analisi dello “hara”, in pratica l’operatore tasta l’addome (che è il luogo di incrocio di tutti i meridiani) alla ricerca di tensioni. Nelle mani ha una sensibilità maturata dall’allenamento che gli permette di sentire dove sono i vuoti e i pieni energetici.
In parole semplici, se paragoni i meridiani a dei canali, le zone dove l’acqua manca e quelli dove ce n’è troppa, crea un ingorgo. Per ristabilire il flusso corretto di energia agisce sui punti (paragonabili a delle chiuse) con pressioni di pollici, palmo delle mani, gomiti.
Una seduta di shiatusu dura un’ora ed è sempre personalizzata, il costo si aggira intorno ai 40 euro e non bisogna dimenticare che le pressioni non devono essere dolorose, anche se decise.
Lo shiatsu è utile negli stati di affaticamento, mal di schiena, stress, problemi mestruali, mal di testa e disturbi del sonno. Viene proposto anche per la riabilitazione in alcuni reparti ospedalieri. I benefici dello shiatsu dipendono molto dalle condizione di partenza, ma in gerene già dalle prime sedute hai un miglioramento. Ci vogliono almeno quattro sedute, una a settimana, per un ciclo minimo. Poi continui con una seduta al mese per mantenere i risultati.
Puoi sottoporti allo shiatsu sia per un problema acuto che per dolori cronici, ma anche come prevenzione. Come sempre, bisogna consultarsi con il proprio medico curante e, soprattutto, rivolgersi a operatori che abbiano al loro attivo diversi anni di esperienza.

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