Scoperto un sistema per rendere efficace il potenziale curativo della curcuma

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Già da tempo è noto che la curcumina, una degli ingredienti presenti nel curry e componente essenziale della curcuma, è un potente antiossidante. Diverse sperimentazioni cliniche hanno in passato scoperto che questa sostanza ha ottime capacità terapeutiche ed è stata già sperimentata efficacemente per diversi disturbi tra i quali il tumore al colon, la psoriasi, e persino il morbo di Alzheimer.
Fino ad oggi però gli scienziati non erano riusciti a rendere efficace tutto il potenziale terapeutico della sostanza, e ciò a causa di un problema di digestione: i succhi acidi presenti nel tratto gastrointestinale infatti attaccano e distruggono la curcumina rapidamente, impedendo che questa venga assorbita in quantità nel sangue e possa quindi attivare il suo potere curativo.

Bisfenolo A: una massiccia esposizione provoca danni all’apparato riproduttivo ed al sistema nervoso

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Un gruppo di operai cinesi, sottoposti ad un’esposizione massiccia al bisfenolo A, una sostanza utilizzata in grande quantità nella produzione di materiali tra i quali le bottiglie in plastica, è risultato essere affetto in misura significativa da problemi sessuali.
Lo riporta un recente studio realizzato da ricercatori statunitensi della divisione ricerca della Kaiser Permanente, un’organizzazione medica di vaste dimensioni con sede a Oakland in California.

Diete ricche di grassi e zuccheri alterano i recettori del cervello

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Un consumo eccessivo di grassi e di alimenti zuccherati provoca cambiamenti nei recettori presenti nel cervello.
Questo suggeriscono i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine.
E’ uno studio, presentato di recente, che offre interessanti suggestioni per coloro che studiano la bulimia ed altri tipi di disturbi alimentari.
I ricercatori riferiscono che diete ad alto tasso di zuccheri e di grassi alterano i recettori degli oppioidi presenti nella zona del cervello che controlla l’assunzione del cibo.

Il caffè riduce il rischio di tumore all’endometrio

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Sebbene non si sappia con preciso il motivo, ricercatori svedesi hanno verificato con un ampio studio su migliaia di donne che il caffè svolge una funzione preventiva nei confronti dello sviluppo dei tumori all’endometrio.
E’ quanto compare sulla rivista International Journal of Cancer di novembre, che riporta una ricerca effettuata da scienziati del Karolinska Intstituet di Stoccolma.
La ricerca si è basata sull’osservazione di un campione di 60.534 donne monitorate in due diverse fasi, una prima volta tra il 1987 ed il 1990 ed una seconda volta a distanza di circa sette anni, nel 1997.

Non c’è un nesso evidente tra il picco di obesità e l’attività fisica tra gli adolescenti

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Stimolati dalla crescente preoccupazione che una minore attività fisica sia alla base della diffusione dell’obesità tra gli adolescenti, un gruppo di ricercatori statunitensi ha voluto esaminare se tra le due cose vi fosse un nesso evidente.
Sorprendenti in parte i risultati dello studio, perchè, secondo i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health l’attività fisica ha poco a che fare con il recente picco dei tassi di obesità tra gli adolescenti degli Stati Uniti.

Una dieta ricca di cibo industriale aumenta il rischio di depressione

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Una dieta ad alto contenuto di alimenti preparati industrialmente aumenta il rischio di depressione: questo il risultato di uno studio condotto da ricercatori dell’ University College di Londra che hanno pubblicato il frutto delle loro ricerche su un campione di 3500 persone di mezza età reclutate tra i dipendenti pubblici inglesi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry, prendeva in considerazione un arco temporale di cinque anni, durante i quali i partecipanti allo studio sono stati suddivisi in base alla dieta quotidiana.

Mangiare verdura in gravidanza riduce il rischio di diabete di tipo 1 nei bambini

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I bambini nati da madri che hanno avuto una dieta ricca di verdura durante la gravidanza risultano avere meno rischi di contrarre il diabete di tipo 1.
Lo stabilisce un recente studio, il primo nel genere, che ha voluto approfondire il legame tra una dieta ricca di verdura ed il rischio di diabete di tipo 1 nei bambini, realizzato da un equipe di ricercatori svedesi dell’Università di Goteborg.
Gli scienziati hanno studiato un campione di 6000 bambini dell’età di 5 anni.
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