Come il virus evita lo sfratto dalla cellula

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Un’infezione virale è come un ospite indesiderato che mette a punto tutta una serie di sotterfugi per non essere cacciato dalla cellula che lo ospita.
E’ questo il meccanismo con cui funzionano i virus, ed un recente studio realizzato da ricercatori del Salk Institute ha voluto approfondire quale sia il meccanismo che il virus mette in campo per impedire alla cellula ospite di difendersi e di espellerlo.
La ricerca si è appuntata sul virus dell’herpes simplex che, come tutti gli altri virus, ha bisogno di una cellula ospite per potersi replicare e diffondere. Il primo importante ostacolo che esso trova è proprio il sistema di difesa della cellula, in particolare due proteine, RNF8 e RNF168, che agiscono nel caso si verifichi una qualche anomalia o danneggiamento del DNA della cellula.

Anomalie nei reni molto comuni

reni

Circa il 25 per cento delle persone sane hanno anomalie nei reni e nei vasi sanguigni di questi, anche se la maggior parte di queste anomalie non sono gravi né per la persona né per l’eventuale donazione dell’organo ad un altro paziente. Lo hanno verificato i ricercatori statunitensi della Mayo Clinic che hanno esaminato con tomografia computerizzata (TC) i reni e le arterie renali di 2000 adulti donatori volontari.

Almeno un quarto dei potenziali donatori presentavano anomalie tra le quali la più comune era la presenza di calcoli renali, presenti nel 210% circa dei partecipanti.

Artite reumatoide e vaccino antinfluenzale

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Una nuova ricerca condotta da ricercatori dell’University Medical Center di Groningen in Olanda ha scoperto che nei pazienti affetti da artrite reumatoide che assumono uno dei farmaci più comuni utilizzati contro il disturbo, rituximab, il vaccino antinfluenzale è inefficace nei primi sei mesi dopo la cura con il farmaco.
L’artrite reumatoide, causata da un malfunzionamento del sistema immunitario che attacca gli organi ed i tessuti del corpo, colpisce nel mondo 4,6 milioni di persone.

Piombo nocivo per i bambini anche a livelli bassi

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Nei bambini anche livelli molto bassi di piombo possono danneggiare i reni. Questo il risultato di recenti ricerche effettuate nel Johns Hopkins Children’s Center, che abbassano ulteriormente i limiti stabiliti in passato dal CDC (Center for Disease Control and Prevention), la massima autorità statunitense sul monitoraggio e la salute della popolazione americana, che stabiliva in 10 microgrammi per decilitro il massimo di piombo nel sangue oltre il quale esso diventa nocivo.
Secondo lo studio dunque, pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, anche livelli inferiori di piombo possono essere dannosi.

La caffeina nel caffè riduce la fibrosi epatica

caffè

La caffeina presente nel caffè riduce la gravità della fibrosi epatica nei pazienti con epatite C cronica.
Lo ha scoperto un nuovo studio realizzato dal National Institutes of Health che ha studiato gli effetti della sostanza su un campione di 117 pazienti, di età media di 51 anni, i quali sono stati seguiti per due anni e monitorati in base al consumo giornaliero di caffeina presente nel caffè ed in altre bevande.
La fibrosi epatica consiste nella cicatrizzazione dei tessuti del fegato, ed è il secondo stadio della malattia epatica, durante la quale le funzioni del fegato si riducono a causa dell’accumulo di tessuto connettivo.

Costipazione sintomi e cause

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La costipazione è un disturbo comune del tratto digerente. Una condizione per la quale gli intestini non si muovono in maniera regolare o non si svuotano completamente.
Questa condizione è la causa principale di molte malattie, in quanto si possono produrre tossine che vengono assorbite nel sangue e trasportate in varie parti dell’organismo.

I sintomi più comuni della stipsi sono l’irregolarità, la scarsa frequenza e la difficoltà nella defecazione.
Sintomi collaterali comprendono la lingua impastata, alito cattivo, perdita di appetito, mal di testa, vertigini, occhiaie, depressione, nausea, brufoli sul viso ed ulcere nella bocca, senso di pesantezza nell’addome. Vene varicose, dolore nella regione lombare, acidità di stomaco ed insonnia sono altri sintomi che possono occorrere.

Inquinamento e polmoniti, fenomeni strettamente legati

inquinamento

L’inquinamento atmosferico può raddoppiare il rischio, per le persone anziane, di essere ricoverati di polmonite. Lo afferma una recente ricerca realizzata da scienziati della McMaster University in Canada che hanno compiuto un ampio studio sugli abitanti di una cittadina, Hamilton, nell’Ontario, ove sono installate grandi aziende per la lavorazione dell’acciaio. La ricerca voleva investigare a fondo se ci fosse una relazione tra il vivere in un ambiente a grande concentrazione di polveri sottili ed altri agenti inquinanti, ed il numero di ospedalizzazioni per problemi polmonari.
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