Soffio al cuore, rischi e prevenzione

di Redazione

 

Un soffio al cuore è clinicamente parlando un sintomo, segno di un passaggio molto intenso di sangue. Si distinguono due tipi di soffi al cuore, quello definito innocente e quello “anormale”. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta del primo tipo che è assolutamente innocuo. Ma non bisogna trascurare quelle ipotesi di “mormorio anomalo al cuore”. Ecco come.

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Fattori di rischio

Quando si parla di soffio al cuore innocente ed innocuo, non esistono fattori di rischio concomitanti, in quanto si tratta di una condizione passeggera (che si risolve da sola nel tempo) o che rimane per sempre senza mai dare problemi. Esistono però dei fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare una malattia cardiaca di base da cui si può sviluppare un soffio al cuore, anche sin dalla nascita. Questi includono:

Familiarità con malattie cardiache e/o soffio al cuore
• Malattie durante la gravidanza: in questo periodo un diabete non controllato o la rosolia possono aumentare il rischio che il bambino nasca con un difetto cardiaco e/o un soffio al cuore
Assunzione di alcuni farmaci, alcool o droghe illegali durante la gravidanza, può altresì provocare difetti al cuore del feto.

I fattori che possono aumentare il rischio di un soffio cardiaco più tardi nella vita sono:

• Incontrollata alta pressione sanguigna (ipertensione)
• Febbre reumatica

• Trattamento con radiazioni sul torace
• Una precedente endocardite
• Attacco di cuore
• Ipertensione polmonare
• Muscolo cardiaco indebolito, che a volte è causato da una condizione nota come cardiomiopatia

 

E’ possibile una prevenzione del soffio al cuore?

Di base no, non c’è molto che si possa fare per prevenire un soffio al cuore, anche se si può intervenire su numerosi fattori di rischio. In primis lo può e deve fare la donna incinta, che nei 9 mesi deve astenersi da comportamenti che possano arrecare danni al bimbo, compresi quelli sopra citati che possono aumentare il rischio di sviluppare un difetto cardiaco ed un conseguente soffio. Per la rosolia si può fare il vaccino per tempo ed in caso di familiarità, aumentare a sorveglianza attiva.

Allo stesso modo ed ancora di più si può fare per prevenire le complicanze se non addirittura certe patologie sottostanti come l’ipertensione. Per il resto va sottolineato, ancora una volta, che i soffi cardiaci non sono una malattia e sono spesso innocui. Per i bambini, molti mormorii vanno via da soli man mano che crescono. Per gli adulti, i soffi possono scomparire non appena la condizione sottostante che li provoca migliora.

Più in generale è possibile prevenire qualunque rischio parlando con il proprio medico curante o affrontando una visita con uno specialista in cardiologia, specie se si hanno uno dei fattori sopra descritti. Basteranno alcuni semplici test diagnostici per escludere eventuali problemi di cuore di fondo che potrebbero essere gravi.

 

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Fonte: mayo clinic

Foto: Thinkstock

 

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