Tumore al seno: mangiare carne cotta non aumenta il rischio

di Redazione

Mangiare carne rossa o bianca, cucinata anche a temperature elevate, non aumenta il rischio di cancro al seno nelle donne in postmenopausa.

grigliata

Mangiare carne, rossa o bianca, cucinata anche a temperature elevate, non aumenta il rischio di cancro al seno nelle donne in postmenopausa.
Questi i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University, pubblicato questo mese in International Journal of Cancer.

Una serie di studi precedenti avevano scoperto che il consumo di carne cotta ad alte temperature, e cioè fritta, grigliata o al forno, provocava il tumore al seno in alcuni esperimenti condotti su animali da laboratorio, questo perchè le alte temperature provocano nelle carni un’alta produzione di ammine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici, sostanze chimiche mutagene, in grado cioè di provocare mutazioni nel DNA.
Ma un nesso tra la carne presente nella dieta ed il cancro al seno nelle donne non era ancora stato evidenziato.

Per chiarire la questione, i ricercatori hanno analizzato dati relativi a 120.755 donne in postmenopausa. Le donne che partecipavano allo studio, iniziato tra il 1995 ed il 1996, fornivano informazioni dettagliate su quali tipi di cibo mangiavano e quanto spesso consumavano determinati alimenti, e fornivano anche indicazioni di come li cucinavano.

Nel corso dei successivi otto anni, circa il tre per cento delle donne ha sviluppato un cancro al seno, ma i ricercatori non hanno trovato che in questa percentuale ci fossero dati significativi che potessero far pensare che la quantità di carne consumata, o i metodi con cui veniva cucinata e nemmeno l’assunzione delle sostanze mutagene fosse in qualche modo responsabile della nascita dei tumori.

Lo studio ha inoltre riscontrato che il consumo di carni cotte ad alte temperature, grigliate o al forno non ha aumentato i tassi di cancro al seno neanche nei diversi sottogruppi analizzati, le donne obese, le donne senza figli, le fumatrici, quelle che consumavano alcool, quelle sottoposte a terapia ormonale in menopausa, il gruppo di donne con bassa attività fisica e quello con basso apporto alimentare di frutta e verdura.

Tuttavia né l’attuale studio, né studi precedenti hanno ancora valutato gli stessi effetti del consumo di carne su donne giovani, e quindi non è da escludere che, per esempio in giovane età, quando la donna sviluppa il seno, le sostanze mutagene aumentino i fattori di rischio.

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