Le pandemie moderne sarebbero causate dal batterio Yersinia Pestis, responsabile della Morte Nera.
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Un super-batterio, dunque, che ha letteralmente saputo sopravvivere ai secoli, subendo modificazioni genetiche pressoché irrilevanti, seminando morte e distruzione ovunque sia entrato in contatto con la popolazione umana.
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L’esaltante scoperta, che ora potrebbe permettere l’evoluzione di medicinali ad hoc che possano distruggere il suddetto batterio, è stata possibile grazie al lavoro certosino delle equipe dei ricercatori delle università canadesi e tedesche che, dopo aver estrapolato il residuo materiale genetico dalla polpa dentale di cinque scheletri recentemente rinvenuti in una fossa comune inglese nei pressi di East Smithfield, che dagli archivi storici è emerso essere il luogo deputato delle sepolture di massa medioevali del ‘300, lo avrebbero amplificato e dunque sequenziato, riuscendo a ricostruirlo in laboratorio e, dunque, ad analizzarne le caratteristiche e ad affermare che, quella moedioevale fu la madre di tutte le pestilenze, causata da un batterio che sopravvive ancora oggi e che, in tutto il mondo, causa ancora 2.000 morti ogni anno.