Parlare più apertamente di sessualità e contraccettivi per ridurre gravidanze indesiderate e malattie

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Invogliare i giovani a parlare più liberamente di sesso e contraccettivi, per evitare l’aumento di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili.

Questo l’impegno del governo britannico sulla scorta delle recenti indagini statistiche che hanno rilevato dati preoccupanti sulla gioventù di quel paese riguardo a questa problematica, dati che potrebbero sicuramente essere equiparati a quelli di altri paesi europei.
Nel Regno Unito il 26% dei giovani tra i 16 ed i 24 anni non ha mai parlato di contraccettivi con il partner, e, nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 17 anni i casi di gravidanza sono saliti, nel 2007, al 41,7 per 1000, rispetto al 40,9 dell’anno precedente.

Sintomi tricomoniasi

Sexual

La tricomoniasi fa parte delle malattie sessualmente trasmissibili, colpisce sia donne che uomini ma è più comune nelle prime.
Il disturbo è causato dalla presenza di un protozoo unicellulare, il Trichomonas vaginalis. Il sito più comune dell’infezione è la vagina nelle donne ed il canale dell’uretra per gli uomini.
Il contagio avviene per contatto diretto attraverso il rapporto sessuale.
I sintomi nella maggior parte dei casi non si manifestano nell’uomo, sebbene in qualche occasione si può accertare la presenza dell’infezione a causa di un senso di irritazione all’interno del pene, la presenza di perdite o bruciori ed irritazioni dopo aver urinato o dopo l’eiaculazione.

Pillola anticoncezionale e preservativo alla pari nelle preferenze

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Una recente ricerca condotta nel Regno Unito, un sondaggio su 1095 donne al di sotto dei 50 anni di età, ha rilevato che, tra queste, un quarto utilizzano la pillola anticoncezionale, e, con gli stessi numeri, il preservativo, che ha conosciuto in questi anni un crescendo di popolarità.
E’ una notizia che desta l’interesse e l’approvazione di coloro che si occupano di prevenzione: il preservativo infatti è doppiamente utile, perchè oltre ad evitare gravidanze indesiderate protegge efficacemente contro le malattie sessualmente trasmissibili.

Il vaccino riduce i casi di condiloma genitale

Gardasil

I casi di condiloma genitale sono calati bruscamente dopo l’attivazione dei programmi di vaccinazione contro il papillomavirus umano somministrati a donne adolescenti e giovani.
E’ quanto accaduto in Australia dal 2007, secondo uno studio pubblicato online per la rivista Sexually Transmitted Infections.
I ricercatori hanno analizzato i dati sui pazienti sottoposti a trattamenti contro le infezioni da papillomavrus tra il 2004 ed il 2008 presso il Melbourne Sexual Health Center.

Papillomavirus umano (HPV)

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Il Papillomavirus genitale umano è tra le la più comuni malattie sessualmente trasmissibili. Il virus, di cui esistono circa 40 tipi diversi, infetta la pelle e le mucose delle aree genitali in uomini e donne, comprese la pelle del pene, la vulva, l’ano, le pareti interne della vagina, della cervice e del retto.
Normalmente l’infezione non è visibile ad occhio nudo, e sovente chi è infettato dal virus può anche non accorgersene.
La maggior parte delle persone colpite da papillomavirus non sviluppano sintomi o problemi di salute, se non nel casi di alcuni tipi di virus (il tipo 6 e 11) che invece provocano l’insorgere di verruche genitali, o condiloma, sia negli uomini che nelle donne.

Sintomi dell’infezione da candida

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La candida è un fungo che di per se può anche essere presente in maniera asintomatica nell’organismo umano, che può essere trasmesso sia attraverso rapporto sessuale, e perciò è segnalato tra le malattie sessualmente trasmissibili, ma che nella maggior parte dei casi si trasmette tramite infezione micotica. E’ vero che l’infezione micotica può in ogni caso ritrasmettersi proprio per via sessuale. Talvolta la sua presenza, in particolari condizioni come un calo delle difese del sistema immunitario o quando si è sottoposti a particolari terapie a base di antibiotici e cortisoni, essa può trasformarsi in patologia, e scatenare disturbi anche di notevole rilevanza a cui viene dato il nome di candidosi.

I retrovirus si sono evoluti insieme ai mammiferi

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I resti di un virus fossile, simile in tutto e per tutto al virus dell’HIV, è stato scoperto nel genoma di una specie di bradipo diffuso nelle foreste sudamericane, il Choloepus hoffmanni. La ricerca è stata condotta da ricercatori dell’Università di Oxford, ed è stata pubblicata sulla rivista Science di quest’ultima settimana.
Grazie al fatto che questo mammifero vive in una condizione di particolare isolamento, geografico e genetico, il suo genoma, ovvero il corredo di cromosomi contenuto dalle cellule di un individuo, ha potuto offrire ai ricercatori la possibilità di studiare un corredo genetico molto significativo per comprendere le trasformazione genetiche nel corso dell’evoluzione, il funzionamento dei sistema immunitario ed anche i tipi di virus con cui essi dovevano combattere.
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