Morbo di Alzheimer

alzheimer

Il morbo di Alzheimer è definita come una malattia progressiva e degenerativa che colpisce la popolazione anziana oltre i 65 anni, uomini e donne, caratterizzata dalla progressiva perdita della memoria e del ragionamento, il che gradualmente impedisce alla persona colpita di riuscire a svolgere le normali attività quotidiane. E’ anche identificata come una delle forme più gravi di demenza senile.

La causa è da ricercarsi nella formazione, all’interno del cervello, di una serie di placche che avvolgono le cellule cerebrali, in concomitanza con la formazione all’interno di queste di matasse costituite da una forma anomala di una proteina, Tau, che normalmente invece è di grande importanza nelle cellule cerebrali sane.

Bruxismo

denti

Tra i disturbi del sonno il bruxismo è forse il meno noto e quello di cui meno si sa, eppure è un disturbo di discreta importanza, le cui conseguenze alla lunga possono creare problemi notevoli soprattutto all’apparato dentale.

Si tratta di quel fenomeno di “ruminio” e di continuo sfregamento dei denti che avviene durante il sonno. Quando è di lieve intensità tale movimento involontario può essere anche sopportato, ma invece quando la masticazione diventa molto serrata, e la contrazione delle mascelle continua con forza tutta la notte le conseguenze per chi ne soffre sono notevoli. Innanzitutto lo sfregamento continuo dei denti causa una loro progressiva limatura che alla lunga provoca il loro consumo eccessivo.

Mestruazioni: un gruppo di geni regolano l’inizio dei cicli mestruali

dna_fingerprint_5

Un gruppo di scienziati inglesi ha affermato di aver individuato, decodificando il codice genetico, il gruppo di geni che influiscono sull’inizio del periodo mestruale nella pubertà.
Si tratterebbe di due geni situati sul cromosoma sei e nove che, secondo gli autori, influenzerebbero l’età in cui comincia il primo ciclo mestruale.

Per individuarli hanno lavorato su un campione di 17.000 donne, individuando quelle che avevano avuto il ciclo mestruale prima e registrando il loro codice genetico.

Analizzando quest’ultimo i ricercatori sono riusciti ad individuare le varianti genetiche comuni alle donne più precoci, e persino ad individuare quali fossero i geni ad entrare in gioco.

AIDS: si sperimentano nuove strategie di lotta

vetrino

Dopo diversi insuccessi nello sviluppo di vaccini contro l’HIV che permettano al sistema immunitario di combattere efficacemente il virus, diversi ricercatori stanno sperimentando l’inserimento di un gene nei muscoli che può stimolare la produzione di anticorpi protettivi contro il virus.

Pubblicato sulla edizione online della rivista Nature Medicine lo studio ha rivelato che il nuovo metodo ha funzionato nei topi, e si è dimostrato efficace anche negli esperimenti condotti sulle scimmie.

Questo non significa che un antidoto contro l’AIDS sarà presto efficace anche per l’uomo, ma certamente un risultato di questo genere fa intravedere qualche barlume di luce in fondo al tunnel.

Morbo di Parkinson

mani_parkinson

Il Morbo di Parkinson più propriamente oggi chiamato “malattia di Parkinson” appartiene a quel gruppo di disturbi del sistema motorio che è causato dalla mancata produzione di dopamina da parte delle cellule cerebrali.

I sintomi principali sono 4: tremore, soprattutto alle braccia e poi alle gambe, alle mandibole ed al viso, rigidità degli arti e del tronco, lentezza nel compiere i movimenti e perdita dell’equilibrio e della coordinazione motoria.

Dal momento che questi sintomi diventano più forti, mano a mano che la malattia peggiora i pazienti avranno sempre più spesso difficoltà a camminare, a parlare ed a svolgere anche i compiti più elementari.

In alcune persone la malattia progredisce più velocemente che in altre.

Tumore al cervello, un nuovo aiuto da nanoparticelle ed ultrasuoni

brain

Una nuova ricerca dimostra che, se combinate insieme, due nuove frontiere della tecnologia medica possono esser di grande aiuto per sconfiggere uno dei più temibili tumori al cervello, il glioblastoma multiforme.

L’esperimento è stato condotto da un equipe medica guidata da Jason Sheehan, della Facoltà di Medicina dell’Università della Virginia, assistito da uno studente laureato in Ingegneria e Scienze Applicate e da un ingegnere biomedico, per verificare l’efficacia di una cura del tumore attraverso l’uso di nanoparticelle a rilascio controllato e degli ultrasuoni.

Il fumo allevia le allergie

smoke

Tutti sanno che il fumo può uccidere, ma inaspettatamente ha anche un effetto positivo, quello di essere un aiuto contro le reazioni allergiche.
Il fumo si sa che può provocare il cancro al polmone, diverse malattie polmonari, e può anche incidere sul modo con cui il corpo reagisce nei confronti di diverse infezioni.
E’ quindi uno dei pochi aspetti positivi del fumo, forse l’unico, la sua facoltà di proteggere da una serie di allergie dell’apparato respiratorio.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.