Il farro è composto per circa il 10 per cento di acqua, il 15 per cento di proteine, il 67 per cento di carboidrati , fibre alimentari solubili e non, minerali, amido, aminoacidi vari e sali minerali come ferro, calcio, potassio, sodio e fosforo.

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Dopo aver parlato delle proprietà di alcuni legumi, come ceci, fave, piselli, lenticchie e fagioli, oggi vogliamo tornare a parlare di un’altra pianta appartenente alla famiglia delle Graminacee, il farro.
Il farro fa parte della stessa famiglia della segale, dell’orzo e dell’avena ma la sua coltivazione risale fino ai tempi antichi; infatti il farro già veniva coltivato più di 5.000 anni fa in quasi tutte le parti del mondo.



Il farro è composto per circa il 10 per cento di acqua, il 15 per cento di proteine, il 67 per cento di carboidrati , fibre alimentari solubili e non, minerali, amido, aminoacidi vari e sali minerali come ferro, calcio, potassio, sodio e fosforo.
Vi è anche un’elevata quantità di aminoacidi come l’arginina, la leucina, la lisina, l’alanina, l’acido aspartico ed il triptofano.
Il farro lo ricordiamo, era l’alimento principe delle tavole degli antichi romani, che lo utilizzavano in diversi modi, dalle zuppe ai contorni, fino alla farina.
Il farro, grazie all’elevata presenza di carboidrati, è in grado di favorire la coagulazione del sangue e di stimolare il sistema immunitario.
Il farro contiene molte proteine che danno un senso di sazietà e quindi è molto consigliato nelle diete ipocaloriche; è un alimento che può sostituire il grano in quelle persone che sono intolleranti.

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