Toxoplasmosi in gravidanza cosa non mangiare

di Redazione

La toxoplasmosi suscita l'interesse generale soprattutto nei suoi aspetti più gravi riguardanti i rapporti con la gravidanza..

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La toxoplasmosi suscita l’interesse generale soprattutto nei suoi aspetti più gravi riguardanti i rapporti con la gravidanza e gli effetti sul prodotto del concepimento.Si distinguono due forme di toxoplasmosi: la connatale e l’acquisita o primaria.In quella acquisita ,l’uomo si infetta principalmente in seguito all’ingestione delle cisti o delle oocisti.

Queste raggiungono l’intestino tenue ,dove si ha la liberazione delle forme infettanti ,con invasioni delle cellule dell’epitelio e successiva diffusione per via linfo-ematica in tutti gli organi,nelle cui cellule il parassita si moltiplica provocandone la distruzione.


Per quanto concerne, invece,la toxoplasmosi connatale si può verificare quando la donna subisce l’infezione acuta durante la gestazione.In questo caso si ha la localizzazione e la moltiplicazione dei toxoplasmi nella placenta con successiva invasione fetale.La trasmissione al feto è minore nei primi mesi di gravidanza (20-30%),appare invece molto più frequente nell’ultimo trimestre (oltre il 50%).

COSA MANGIARE IN GRAVIDANZA CON TOXOPLASMOSI

Clinicamente si possono manifestare delle evenienze, quali:

    -l’aborto o morte fetale o neonatale
    -un neonato con toxoplasmosi in atto,che può manifestarsi con forme gravissime polivisceral
    i-un neonato apparentemente sano,nel quale possono manifestarsi quadri simili ai precedenti qualche mese dopo la nascita
    -oppure nei casi più rari si più avere anche un neonato del tutto sano.

E’ da osservare che la toxoplasmosi abitualmente non colpisce più di una gravidanza ,ma è in grado di prevenire qualsiasi altro danno nelle gravidanze successive.L’agente eziologico di tale patologia è il toxoplasma gondii,ossia un protozoo,parassita endocellulare obbligato.Il serbatoio del toxoplasma naturale è rappresentato dagli animali,dai mammiferi e volatili e dal gatto in particolar modo.L’uomo è soltanto un ospite accidentale,che può infettarsi per contatto diretto o indiretto.

Il contagio indiretto rappresenta la modalità di gran lunga più frequente.Può verificarsi in seguito all’ingestione o delle pseudocisti contenute nelle carni di animali infetti,consumate crude o insufficientemente cotte o anche delle oocisti disseminate nel terreno tramite le feci del gatto,con le quali l’uomo si infetta attraverso le mani sporche,il consumo di verdure o legumi freschi non ben lavati.

C’è da dire che però le cisti presenti all’interno dei tessuti possono essere facilmente distrutte,cuocendo accuratamente le carni per 15 30 minuti ad una temperatura di almeno 70 80 gradi,mentre tecniche di conservazione come lo scongelamento ,il congelamento o anche la salagione e l’affumicatura non eliminano con sicurezza le cisti presenti nelle carni.Ad esempio,è vivamente sconsigliata la bresaola anche se scongelata.

Inoltre per incombere in ulteriori problemi durante la gravidanza è consigliato di:

    -mangiare esclusivamente carne ben cotta,non assaggiarla nel mentre,stare attenti a non toccarsi occhi o bocca durante la preparazione e lavarsi accuratamente le mani dopo aver maneggiato tutto cio
    -evitare anche solo il contatto fisico con la carne non cotta
    -lavare accuratamente forchette,coltelli e cucchiai che sono strumenti che potrebbero essere a contatto con alimenti crudi
    -é bene evitare di mangiare insaccati
    -è consigliabile lavare eccessivamente la verdura e la frutta con appositi disinfettanti(anche semplicemente amuchina)
    -Sarebbe opportuno non bere latte acquistato in allevamento sfuso e quindi eventualmente non pastorizzato.

COME SI PRENDE LA TOXOPLASMOSI

E infine c’è da ricordare che si ha un gatto in casa bisogna mostrare maggiore attenzione, essendo il vettore naturale del parassita.In tal caso,evitare di pulire in prima persona la lettiera del gatto,in caso contrario usare dei guanti, e cambiare tutti i giorni la sabbia presente all’interno per non incombere nello sviluppo delle oocisti del parassita che potrebbero essere presenti all’interno delle feci o delle urine dell’animale.Un’ultima accortezza va al fatto di tenere il mammifero in casa,in modo tale da evitare che possa alimentarsi con uccelli e topi e quindi di conseguenza infettarsi.

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