Sono moltissime le persone affette da
esofagite, molte delle quali non sanno di averla fino al momento in cui viene eseguita loro una
gastroscopia che consiste nell’introdurre una piccola telecamera sonda all’interno dell’esofago in modo da diagnosticare eventuali malformazioni o infiammazioni.
Una volta diagnosticata l’esofagite o il reflusso gastroesofageo, che può essere di primo, secondo e terzo grado, è utile iniziare una terapia farmacologica, in genere attraverso l’assunzione di particolari IPP (inibitori di pompa protonica) come ad esempio Omeprazolo, Lansoprazolo ed il più recente Esomeprazolo, farmaci che però devono essere prescritti dal proprio medico curante.