Emilia Romagna finanzia primo studio italiano sul Metodo Zamboni

La Giunta Regionale dell’Emilia-Romagna, per la prima volta in Italia, avrebbe deliberato, nella tarda mattinata di lunedì 6 febbraio 2012, di stanziare circa 3 milioni di euro, 2,742 in particolare, a favore dei ricercatori responsabili del progetto BRAVE DREAMS.

Scopo del progetto è quello di riuscire definitivamente a dimostrare, senza lasciar adito ad alcuna sorta di dubbio o perplessità, sia l’efficacia che la sicurezza del cosiddetto Medoto Zamboni, terapia sperimentale elaborata dal medico Paolo Zamboni per il trattamento dei pazienti affetti da sclerosi multipla, malattia degenerative delle più complesse, delle più insidiose, delle più pericolose.

SCLEROSI MULTIPLA E CCSVI SPERIMENTAZIONI IN USA MA NON IN ITALIA

Lo studio in questione, in particolare, si concentrerebbe sull’analisi dei dati risultati dalla sperimentazione clinica umana del Metodo Zamboni che, nei prossimi mesi, arriverà a coinvolgere ben 700 volontari provenienti dalle più svariate regioni italiane nonché da un gran numero di centri specializzati nel trattamento della terribile patologia in questione.

SCLEROSI MULTIPLA E CCSVI: UN PASSO INDIETRO DAI RICERCATORI

Al termine della revisione sistematica di cui sopra, come poc’anzi accennato, i pazienti affetti da Sclerosi Multipla potranno conoscere gli esiti della sperimentazione nonché venir informati, così come il resto del mondo, dell’efficacia o meno del Metodo Zamboni e, di conseguenza, della sua diffusione ed applicazione a livello globale.

I fondi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna, come confermato da una nota ufficiale, verranno gestiti dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara che, in quanto luogo d’origine del Metodo Zamboni, avrà il compito di coordinare l’intera attività dei medici nonché degli istituti di ricerca coinvolti.

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