E' chiaro che la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo viene vista durante una visita ginecologica, in cui il medico raccoglie i dati relativi allo stato di salute della paziente e compila così l'anamnesi.
E’ chiaro che la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo viene vista durante una visita ginecologica, in cui il medico raccoglie i dati relativi allo stato di salute della paziente e compila così l’anamnesi.
In particolar modo con l’ecografia il ginecologo riesce a diagnosticare una possibile patologia abortiva e vedere se si tratta di un aborto spontaneo completo, o di un aborto incompleto, oppure di un aborto interno.
Partendo dal presupposto che per verificare una gravidanza in atto, oltre ad analizzare i primi sintomi, è necessario effettuare un test di gravidanza che metterà in evidenza i valori dell’ormone HCG nelle urine, va da sè che se nelle analisi del sangue successive il valore è scomparso, vuol dire che la gravidanza si è interrotta.
C’è anche da aggiungere che può succedere che i sintomi che caratterizzano i primi mesi della gravidanza ( a meno che si tratti si una gravidanza asintomatica) spariscano di colpo e questo dovrebbe mettere in allarme la donna che dovrebbe recarsi immediatamente dal ginecologo per effettuare una visita.
Se la donna presenta forti dolori all’addome, crampi e un’emorraggia (che si manifesta come una mestruazione e può essere anche scambiata per l’impianto dell’embrione nella cavità uterina) è necessario che venga effettuata una visita ginecologica per stabilire se si tratta di una gravidanza a rischio o no.