Pacemaker bicamerale, biventricolare o normale, a cosa serve?

di Redazione

Cos’è di preciso un pacemaker? Ne sentiamo spesso parlare in quanto si tratta di un dispositivo salvavita abbastanza comune: è una sorta di defibrillatore minuscolo, grande pressoché come una moneta, che viene impiantato attraverso un semplice intervento sotto pelle, in prossimità del cuore con lo scopo di regolare il battito cardiaco. In genere si inserisce per quella terapia che i medici definiscono di “risincronizzazione cardiaca”. Cerchiamo di saperne qualcosa in più, in relazione anche al suo scopo e alle varie tipologie.

pacemaker a cosa serve
Human heart


A cosa serve un pacemaker e per chi è indicato

Molte persone possono avere bisogno prima o poi di un pacemaker cardiaco, per una serie di motivazioni, prime fra tutte le aritmie (alterazioni del normale battito). Ad esempio, è normale che con il passare degli anni, con l’invecchiamento, il cuore possa rallentare la propria frequenza cardiaca –battere cioè troppo lentamente; anche alcuni danni al muscolo cardiaco derivanti da un attacco di cuore possono alterare il battito così come l’assunzione di alcuni farmaci o condizioni genetiche particolari. Indipendentemente dalla causa sottostante di una frequenza cardiaca anomala, un pacemaker può essere la soluzione terapeutica perfetta. I pacemaker possono essere impiantati in modo temporaneo (per sostenere un battito cardiaco lento dopo un attacco di cuore, un intervento chirurgico o un overdose di farmaci) oppure definitivo, in pazienti con bradicardia o insufficienza cardiaca.

Il battito cardiaco

Il cuore è un muscolo grande come il pugno di una mano: è di fatto una pompa per il sangue! E’ costituito da quattro camere, due sul lato sinistro e due sul lato destro. Le camere superiori sono gli atri destro e sinistro. Le camere inferiori sono i ventricoli destro e sinistro.
Affinché il cuore funzioni correttamente le camere (atri e ventricoli) devono muoversi in modo coordinato. Il tutto con un ritmo adeguato – normalmente 60-90 battiti al minuto a riposo negli adulti. Se il cuore batte troppo lentamente o troppo rapidamente, non viene pompato abbastanza sangue lungo il corpo e quindi possono subentrare stanchezza, svenimenti, mancanza di respiro, stato confusionale e altri disturbi.
Il sistema elettrico del cuore controlla l’azione di pompaggio delle camere. Il ciclo cardiaco mosso dal battito inizia nell’atrio destro, dove un gruppo di cellule (pacemaker naturale) generano impulsi elettrici regolari che viaggiano attraverso fibre muscolari specializzate. Quando questi impulsi raggiungono gli atri, questi si contraggono e spingono il sangue nei ventricoli, da dove poi il sangue viene pompato fuori, al resto dell’organismo.

 

Il pacemaker

Il pacemaker imita gli impulsi elettrici sopra descritti. Il dispositivo è costituito da due parti, un generatore (con batteria e circuito elettrico) e gli elettrodi (da uno a tre). Questo strumento è in grado di monitorare il battito cardiaco ed inviare segnali elettrici laddove questi si facciano troppo lenti. Il pacemaker può essere monocamerale, bicamerale o biventricolare. A differenza di un pacemaker regolare, un pacemaker biventricolare stimola entrambe le camere inferiori del cuore (i ventricoli destro e sinistro), per rendere il battito cardiaco più efficiente. Tale trattamento ripristina il meccanismo di pompaggio dei ventricoli ed è indicato anche per la terapia di resincronizzazione cardiaca come (CRT).

 

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Foto: Thinkstock

 

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