Tumore endometrio, cure e sopravvivenza

di Redazione

Il tumore dell’endometrio è una forma di cancro che colpisce l’endometrio, il tessuto interno dell’utero e da lì può diffonderesi anche con metastasi. Scopriamo insieme quali sono le cure possibili ed il tasso di sopravvivenza (e dunque la prognosi) .

 

Tumore dell'endometrio cure sopravvivenza

 

Quali cure per il tumore dell’endometrio?

Chirurgia, radioterapia, chemioterapia e terapia ormonale sono le terapie che vengono adottate in caso di tumore dell’endometrio. La chirurgia è il primo step, anche se può essere abbinata alle altre pratiche. La scelta del piano terapeutico dipende in gran parte dal tipo di cancro e dalla fase della malattia oltre che dall’età, dallo stato generale della salute, dal desiderio di avere altri figli, eccetera.

La chirurgia consiste in una isterectomia, spesso insieme ad un’ovarosalpingectomia, e alla rimozione dei linfonodi. Può essere eseguita anche in laparoscopia, per via vaginale (di recente si utilizza sempre più spesso il Robot DaVinci). E’ necessaria comunque un’anestesia generale, il ricovero ospedaliero e la degenza di qualche giorno. L’asportazione dell’utero comporta ovviamente la perdita della possibilità di avere una gravidanza. Con una salpingo-ovariectomia bilaterale (che si fa nella stragrande maggioranza dei casi durante il medesimo intervento) prevedendo qusta l’asportazione delle tube di falloppio e delle ovaie, si manifesta inoltre una menopausa definita chirurgica e comunque precoce, laddove la paziente non fosse già in questa fase. La degenza per una isterectomia radicale addominale è di 5-7 giorni, mentre per un recupero completo è opportuno attendere 4-6 settimane. Una procedura laparoscopica invece può richiedere solo 1 o 2 giorni di degenza e 2 o 3 settimane per il recupero.
Per ciò che riguarda la radioterapia questa può essere somministrata per via esterna e tradizionale, o per via interna (brachiterapia). La chemioterapia si esegue in cicli, alternati a periodi di riposo. I farmaci abitualmente utilizzati sono:

  • Paclitaxel (Taxol ®)
  • carboplatino
  • Doxorubicina (Adriamicina ®) o doxorubicina liposomiale (Doxil ®)
  • cisplatino

Spesso si opta per un mix di questi piuttosto che per uno solo. Anche in questo caso, dipende dai singoli casi. Così come anche per la terapia ormonale. Quest’ultima prevede:

  • Progestinici (i più utilizzati)
  • Tamoxifene
  • Agonisti dell’ormone luteinizzante
  • Inibitori dell’aromatasi

 

Ognuno di questi trattamenti può avere importanti effetti collaterali di cui è opportuno sempre parlare con il medico curante per comprenderne a fondo i rischi ed i benefici, presupposto necessario per accettare una terapia.

 

Prognosi e sopravvivenza

Il tasso di sopravvivenza di questa e altre neoplasie dipende molto dalla tipologia del tumore e dalla fase di avanzamento della malattia al momento della diagnosi e dell’inizio delle cure. E’ comunque una statistica e come tale è indicativa. Gli ultimi dati del National Cancer Data Base pubblicati nel manuale Staging AJCC nel 2010, si basano su persone con diagnosi tra il 2000 e il 2002 e per l’adenocarcinoma endometriale sono i seguenti:

Sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi:

  • 90% se la diagnosi è stata fatta precocemente allo stadio 0
  • Tra il 75 e l’88 % stadio I
  • 69% stadio II
  • 47-57% stadio III
  • 15-17% stadio IV

 

Non esiste una cura migliore delle altre, ma protocolli che vanno seguiti: la risposta alle terapie è però sempre individuale e non generalizzabile.

 

 

 

 

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Fonte: Cancer.org

Foto: Thinkstock

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