La leucemia è una delle forme di cancro più difficili da combattere, perché anche il trapianto di midollo osseo non fornisce certezze, avendo alti rischi di recidiva.
Uno dei problemi riscontrati è la “mimetizzazione” delle cellule tumorali, che così eludono gli anticorpi che il nuovo midollo apporta al paziente. I meccanismi, finora abbastanza sfuggenti, iniziano ad essere più chiari ora, grazie a due ricerche scientifiche svolte al San Raffaele di Milano.
I coordinatori, il dottor Luca Vago, medico e capo unità di ricerca, e il dottor Chiara Bonini, vice direttrice della divisione di ricerca in Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive, insieme al primario di Ematologia Fabio Ciceri, hanno dato ai medici nuove e fondamentali notizie su come questo avvenga.
Le ricerche
Le ricerche sono state pubblicate su Nature Communication e Nature Medicine, e saranno certamente illuminanti per tutti gli oncologi. Finora si sapeva che le cellule tumorali subivano una mutazione genetica che le salvava dai linfociti T, ma i ricercatori giudicavano questa strategia insufficiente per mimetizzarsi. Ora si è scoperto che le cellule tumorali possono silenziare i loro geni per mimetizzarsi, o aumentare alcuni recettori immunosoppressori, convincendo così i linfociti ad inattivarsi.
Ora, grazie a queste due ricerche, i medici potranno individuare quale meccanismo causa la recidiva, e studiare così dei trattamenti personalizzati più appropriati, soprattutto nella fase precedente alla recidiva, in modo da evitarla. Un passo gigante nella lotta alla leucemia.
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