Inchiesta di Report sui cellulari

 

La questione della pericolosità dei cellulari, più volte sollevata anche dal nostro blog che, come saprete, segue la vicenda con particolare attenzione ed interesse, essendo codesto uno strumento di svago, lavoro, studio e comunicazione dei più diffusi al mondo, è stata ripresa dalla solita Milena Gabanelli, l’impeccabile conduttrice di Report, che da anni si prodiga, con serietà, professionalità, equità, dedizione ed impegno, per fornire a tutti i cittadini un servizio informativo degno di questo nome.

UN TELEFONINO SU SEI INFETTO DA ESCHERICHIA COLI

Guidare e usare il telefonino aumenta il rischio di incidenti

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L’autorevole rivista New England Journal of Medicine riporta ulteriori raccomandazioni sui rischi legati all’uso del cellulare in automobile, in concomitanza con l’approvazione, da parte del Senato americano, di una legge che incentiva quegli stati che stileranno leggi più severe riguardo a chi guida distrattamente, come spesso è il caso di chi usa il cellulare in auto.
E’ un fatto provato che la guida distratta cause migliaia di morti e feriti ogni anno ha dichiarato il promotore della legge, il senatore del New Jersey Frank Lautenberg.

Guidare e parlare al telefonino: un’attività per pochi “supertasker”

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Una persona su 40 può essere dotata di uno speciale talento che permetterebbe di poter parlare al telefonino e nello stesso tempo stare alla guida dell’auto in assoluta sicurezza. Almeno in un simulatore di guida, come hanno sperimentato i ricercatori dell’Università dello Utah che hanno pubblicato i risultati di una loro ricerca sulla rivista Psychonomic Bulletin & Review.
Il resto dei conducenti, ovvero il 97,5%, non hanno la stessa capacità, e per questi stare al telefono guidando è un grosso rischio.

Onde eletromagnetiche combattono l’Alzheimer

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Nessuno lo avrebbe mai pensato: secondo un recente studio condotto all’Università della Florida, le onde elettromagnetiche contribuiscono a ritardare la demenza senile, ed a migliorare le condizioni del morbo di Alzheimer. E’ questo almeno il risultato ottenuto in una ricerca compiuta su topi da laboratorio, programmati per avere il disturbo, e sottoposti ade onde elettromagnetiche simili a quelle dei telefonini.

Lo studio dell’Alzheimer’s Disease Research Center è stato recentemente pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.
96 i topi sui quali è stato effettuato l’esperimento, la maggior parte dei quali erano stati geneticamente modificati per sviluppare le placche beta-amiloidi nel cervello, un marker della malattia di Alzheimer. Altri topi invece erano sani.