Obesità infantile, è allarme in Italia

L‘obesità infantile è un rischio concreto in Italia dove moltissimi non fanno sport e non seguono un’alimentazione adeguata. A lanciare l’allarme è è il presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani, presentando la Consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione dell’obesità del bambino e dell’adolescente realizzata dalla Sip e dalla Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica.

Obesità infantile colpa della pubblicità

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Secondo un report dell’Oms, le pubblicità degli alimenti favoriscono l’obesità infantile, infatti gli spot realizzati per sottolineare la bontà di un prodotto hanno un effetto catastrofico sui più piccoli.

Allarme obesità infantile in Italia

I dati sull’obesità infantile nel nostro Paese si confermano preoccupanti, infatti secondo uno studio promosso dal Ministero della salute e dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, in Italia un bambino su tre nella fascia di età 8-9 anni è particolarmente grasso o sovrappeso.

Troppo sale causa obesità infantile

I dati parlano chiaro: anche l’Italia sta diventando un Paese in cui l’obesità infantile rischia di diventare un problema sempre più diffuso: solo attualmente l’obesità colpisce un bambino su quattro. Colpa non solo delle cattive abitudini alimentari dei bambini, tra cui l’eccesso di sale di cui è ricca, troppo ricca, la dieta dei bambini.

L’apporto di sodio nella dieta dei bambini sarebbe pari superiore a 2.200 mg/die, almeno 7 grammi di sale di troppo.

20 milioni di italiani obesi nel 2025

I risultati del terzo convegno “Lotta al sovrappeso e all’obesità”, evento annuale, ormai giunto alla terza edizione, organizzato dagli esperti del Centro Studi Tisanoreica con la collaborazione della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), della Federsanità ANCI e della ASSoFarm Farmacie Comunali (Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici), non lascerebbero purtroppo adito ad alcun dubbio: l’Italia, tra tutti quelli presenti in Occidente, non solo sarebbe il Paese con il maggior numero di obesi bensì anche uno di quello con il più alto tasso annuo di espansione e diffusione dell’obesità infantile.

Disfunzioni cerebrali potrebbero favorire l’obesità

Un’equipe di neurologi finlandesi facenti riferimento a due delle più importanti istituzioni di ricerca del Paese scandinavo, ovverosia l’Università di Turku ed il polo universitario di Aalto, avrebbe in questi giorni pubblicato, sulle colonne dell’organo di informazione ufficiale della Public Library of Science (ovverosia l’eminente rivista scientifica PLoS ONE), i risultati di una sperimentazione clinica, davvero molto ben approfondita, i cui risultati potrebbero rivoluzionare la conoscenza dei meccanismi cerebrali alla base dell’obesità.